Perù: card. Barreto ieri nella sede del Governo. Invito al dialogo dopo scontri ultime settimane. “Dalla pandemia abbiamo appreso che l’unica via d’uscita è stare uniti”

(Foto: Celam)

Il card. Pedro Barreto, arcivescovo di Huancayo e vicepresidente della Conferenza episcopale peruviana, si è recato ieri al Palazzo del Governo, a Lima, mentre il presidente della Repubblica, Pedro Castillo, partecipava al Consiglio dei ministri. Il porporato, nell’entrare nel palazzo, non ha rilasciato dichiarazioni, dopo che domenica scorsa aveva denunciato la corruzione presente in persone vicine al presidente, che si trova ad affrontare la protesta nel Paese, a causa dell’aumento dei prezzi, e un diffuso malcontento. Un segnale della disponibilità della Chiesa peruviana a essere in qualche modo d’aiuto, in un momento delicato della vita del Paese.
Successivamente, in alcune dichiarazioni a “Prensa Celam”, ha invitato “a promuovere la fraternità e l’amicizia sociale con maggiore forza e decisione, attraverso il dialogo e l’azione, per realizzare il bene comune”. Il card. Barreto ha portato l’esempio dell’iniziativa “Resuscita Perù ora”, che si sta sviluppando dall’agosto 2020, a seguito della “dolorosa e senza precedenti esperienza della pandemia di Covid-19 che ha provocato oltre 200.000 morti in il nostro Paese”. In questo contesto, “abbiamo anche appreso che l’unica via d’uscita è unire la volontà di tutti gli attori sociali per combattere insieme questa pandemia sanitaria e altre pandemie sociali che sono presenti nel nostro Paese: gravi segnali di corruzione con la crescita delle disuguaglianze sociali, polarizzazione politica, lo scontro tra i poteri dello Stato”.
D’altra parte, il cardinale esprime il suo rammarico per il fatto che “siamo messi gli uni contro gli altri. Questa è la nostra dura realtà che ci paralizza e ci sconcerta. Ci distanziamo gli uni dagli altri. Siamo insensibili alla sofferenza e all’espropriazione della dignità di molte persone. In questo modo si stempera il sogno di un Perù unito e fraterno”. Urge, dunque, un dialogo sociale per “avvicinarsi, esprimersi, ascoltarsi, guardarsi, conoscersi, cercare di capirsi, cercare punti di contatto”.

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