Safer Internet Day: Caffo (Telefono Azzurro), “guardare al digitale in positivo, ma attivare anche misure di protezione”

È necessaria una collaborazione tra società civile, istituzioni, Terzo settore, legislatore e aziende per promuovere una nuova cultura e nuove prassi, che garantiscano i diritti di tutti nel mondo digitale. È quanto è emerso negli interventi di apertura del convegno “Nell’universo digitale servono diritti reali” organizzato oggi a Milano da Telefono Azzurro, in occasione del Safer Internet Day.
“Il metaverso è una grande opportunità per tutti e questo è il motivo per cui oggi siamo qui a discutere – ha detto Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro –. Domani vorremmo però che le tematiche che emergeranno in queste due giornate possano essere portate alle istituzioni e al legislatore perché questo tema è centrale per il futuro del nostro Paese”.
“Bisogna investire in educazione e formazione, creare una forte alleanza tra ricerca, mondo accademico, società civile, associazioni come Telefono Azzurro e aziende”, ha aggiunto Caffo, secondo cui “bisogna creare una comunità che guarda al digitale in positivo, ma si impegna a individuare e attivare le misure di protezione che, in parte, devono essere già integrate negli strumenti del mondo digitale. Le regole ce le dobbiamo dare come comunità, ascoltando i bambini”.
Telefono Azzurro è nato 33 anni fa per l’ascolto dei bambini in difficoltà e stato di disagio. “La capacità di ascolto dei più piccoli è sempre stata centrale nella nostra attività e già da molto ci siamo accorti che la presenza del digitale nella vita quotidiana dei giovanissimi stava acquisendo sempre più importanza, mentre la situazione tendeva a essere sottostimata dagli adulti”, ha osservato Caffo.
La ricerca presentata oggi, sviluppata da Telefono Azzurro con Doxa Kids, mostra come negli ultimi due anni si sia molto intensificato l’uso della rete da parte dei più giovani. Molte delle attività condotte online sono volte alla conoscenza, ma gran parte di esse si svolgono in solitudine da parte del bambino.
“È importante porre attenzione a tematiche come il gaming, che attrae i giovani in quanto rappresenta un’occasione per acquisire esperienze sempre più immersive. Allo stesso tempo però rappresenta una grande sfida e porta nuovi rischi”, ha spiegato Caffo.
Il tempo che i ragazzi passano in rete è elevato, giocano, chattano, guardano video; nel farlo conoscono altri coetanei, condividono valore e codici di riferimento che vanno conosciuti dai genitori per capire dove e come si formano i processi cognitivi dei loro figli.
“Il gaming però può diventare anche strumento molto interessante per agganciare i ragazzi da parte delle scuole. Il gioco è uno strumento positivo se usato bene e gli adulti devono essere accanto ai ragazzi in questo percorso”, ha concluso Caffo.

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