Giornata per la vita: mons. Boccardo (Spoleto-Norcia), anche l’esistenza “più fragile e ferita” è “opera di Dio”

Ieri, domenica 6 febbraio, la Chiesa italiana ha celebrato la 44ª Giornata per la vita sul tema “Custodire ogni vita”. In questa occasione l’arcidiocesi di Spoleto-Norcia era solita organizzare due momenti: il convegno “Racconta la vita” e la messa per i nati nell’anno. A causa dell’emergenza sanitaria questi appuntamenti non si sono tenuti. L’arcivescovo Renato Boccardo ieri si è recato in visita alla “Villa don Pietro Bonilli” a Montepincio di Spoleto dove le suore della Sacra Famiglia di Spoleto accolgono disabili gravi. Accolto dalla superiora, suor Filomena Pennini, il presule ha celebrato la messa nella cappella della casa e poi ha incontrato le persone disabili che vi abitano.
“Oggi la Chiesa – ha detto mons. Boccardo – rifletta sul grande mistero della vita e qui a Montepincio si custodisce la vita più fragile e ferita, che è sempre opera di Dio creatore”. Poi, l’arcivescovo ha commentato il Vangelo del giorno: “Dio chiama e l’uomo (nel Vangelo è la figura di Pietro) riconosce la sua piccolezza; ma è in questa situazione che Dio ci invia, conta su di noi nonostante le nostre debolezze. Quante volte anche noi come Pietro ci siamo trovati con le reti vuote: ci siamo impegnati tanto, ma non ci ritroviamo nulla. Ecco la sfida di Gesù: nonostante tutto, fidati e ricomincia ancora… Forse, devi gettare le reti da un’altra parte, forse ti sei fidato troppo di te stesso. Ascoltando la sua parola, allora, riusciremo a gettare le reti dalla parte giusta”.

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