Papa Francesco: all’Angelus, “preoccupato per il Caucaso”. “Preghiamo per la pace in Perù e in Ucraina”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Mi preoccupa la situazione creatasi nel Corridoio di Lachin, nel Caucaso meridionale. In particolare sono preoccupato per le precarie condizioni umanitarie delle popolazioni, che rischiano ulteriormente di deteriorarsi nel corso della stagione invernale. Chiedo a tutti coloro che sono coinvolti di impegnarsi a trovare soluzioni pacifiche per il bene delle persone”. È l’appello che ha rivolto ieri mattina Papa Francesco, dopo la recita dell’Angelus, recitato affacciandosi alla finestra dello studio nel Palazzo apostolico vaticano insieme con i fedeli e i pellegrini riuniti in piazza San Pietro.
“Preghiamo inoltre per la pace in Perù, affinché cessino le violenze nel Paese e si intraprenda la via del dialogo per superare la crisi politica e sociale che affligge la popolazione”, ha aggiunto il Pontefice.
Il Santo Padre ha quindi rivolto un saluto ai pellegrini: “In particolare, saluto i fedeli della California e quelli di Madrid; come pure i gruppi di Praia a mare, Catania, Caraglio e della parrocchia romana dei Santi Protomartiri”.
Poi un invito a pregare ancora una volta per l’Ucraina: “Alla Vergine Maria, che la liturgia ci invita a contemplare in questa quarta domenica di Avvento, chiediamo di toccare i cuori di quanti possono fermare la guerra in Ucraina. Non dimentichiamo la sofferenza di quel popolo, specialmente dei bambini, degli anziani, delle persone malate. Preghiamo, preghiamo!”.
Infine, un augurio “a tutti una buona domenica e un buon cammino dell’ultima tappa dell’Avvento”, con il consueto invito: “Per favore, non dimenticatevi di pregare per me”.

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