Diocesi: Torino, morto il card. Severino Poletto. Del clero di Casale Monferrato, fu vescovo anche di Fossano e Asti

Nella serata di sabato è morto l’arcivescovo emerito di Torino, card. Severino Poletto. Il porporato si è spento nella casa di Testona di Moncalieri, dove si era ritirato dopo aver rinunciato alla guida della diocesi, nel 2010. Avrebbe compiuto 90 anni il prossimo 18 marzo.
Nato a Salgareda (Tv) il 18 marzo 1933, nel 1952 seguì la famiglia, emigrata nel Monferrato. Nel 1953 entrò nel Seminario maggiore di Casale Monferrato e venne consacrato sacerdote da mons. Giuseppe Angrisani il 29 giugno 1957. Durante il suo ministero presbiterale lavorò anche a part time in una fabbrica del Casalese. Nell’aprile 1980 venne nominato vescovo coadiutore di Fossano, ricevendo la consacrazione episcopale il 17 maggio successivo nella cattedrale di Casale Monferrato. Il 29 ottobre dello stesso anno assunse la guida della diocesi di Fossano, di cui fu pastore fino al 1989 quando Giovanni Paolo II lo nominò vescovo di Asti. Dopo un decennio il trasferimento a Torino, di cui fu arcivescovo fino al 2010 quando lasciò per raggiunti limiti di età. Venne creato cardinale da Giovanni Paolo II il 24 febbraio 2001 durante il Concistore nel quale anche l’allora arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio, ricevette la berretta porpora.
In una nota diffusa ieri, l’arcidiocesi di Torino ricorda che “il suo episcopato è stato segnato, fin dall’inizio, dalla grave crisi che colpì la Fiat e, di conseguenza, l’intero indotto automobilistico. Nel 2000 promosse un importante convegno in cui la Chiesa torinese apriva un ‘tavolo di confronto’ con tutte le istituzioni, le parti sociali, le agenzie educative, il sistema del credito con un obiettivo chiaro: valorizzare il dialogo reciproco come strumento principale per superare una crisi che, fin dall’inizio, non riguardava solo l’azienda ma investiva l’intero territorio”. “Della sua attività pastorale – prosegue la nota – si ricorda soprattutto il grande piano di ‘missioni’ che coinvolse tutta la diocesi in un percorso pluriennale, concluso dalla ‘redditio fidei’ a Roma, di fronte a Papa Benedetto XVI. La Lettera pastorale ‘Costruire insieme’ (2001) è la sintesi e il programma del suo lavoro”. Poletto “fu anche appassionato Custode della Sindone: guidò le due ostensioni del 2000 e del 2010 (dove intervenne come pellegrino Papa Benedetto XVI). Al cardinale si deve la decisione di realizzare lo straordinario lavoro di restauro del Telo, che ha permesso di ‘ripulire’ la Sindone da materiali accumulatisi negli ultimi secoli, dopo l’incendio di Chambéry del 1532, e che offre oggi un’immagine più chiara dell’icona”.

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