Card. Severino Poletto: mons. Sacchi (Casale Monferrato), “un pastore molto attento alle situazioni sociali ed ecclesiali”

“È stato davvero un servo fedele e zelante nel suo ministero sacerdotale ed episcopale fino alla fine. Un pastore molto attento alle situazioni sociali ed ecclesiali che si è trovato a vivere nei diversi incarichi episcopali che gli sono stati affidati, fino alla nomina a Cardinale nel 2001, che non gli ha fatto dimenticare le sue umili origini e la dimensione del lavoro manuale che ha svolto durante i primi anni del suo sacerdozio a Casale”. Così mons. Gianni Sacchi, vescovo di Casale Monferrato, ricorda il card. Severino Poletto in uno scritto pubblicato sul sito web del settimanale diocesano “La Vita Casalese”.
“L’ultimo incontro che ho avuto con lui – rammenta il vescovo – è stato alla vigilia dei santi, quando sono stato a trovarlo nella sua casa ormai allettato. E ogni volta che lo incontravo non mancava di ricordarmi che lui veniva dal clero di Casale Monferrato e spesso mi parlava delle sue origini venete, del suo arrivo in diocesi da giovanissimo seminarista, dell’ordinazione sacerdotale e della sua attività pastorale svolta a servizio della nostra diocesi e soprattutto della parrocchia di Oltreponte dove è stato parroco per 15 anni”. “I suoi occhi – racconta mons. Sacchi – si illuminavano quando mi raccontava quello che faceva per i giovani, le famiglie, la formazione dei laici, l’attenzione per il mondo del lavoro e soprattutto quanto impegno ci metteva nel trasmettere e vivere tra la sua gente la novità del Concilio Vaticano II”. “All’indomani della mia nomina a vescovo di Casale, sono andato a salutarlo nella sua casa a Moncalieri dove si era ritirato come arcivescovo emerito di Torino; e anche in quell’occasione non mancò di parlarmi della diocesi e di descrivermi tanti particolari, anche se era consapevole che ormai erano trascorsi molti anni e tutto era cambiato”, prosegue il vescovo, aggiungendo che “della mia ordinazione episcopale porterò un ricordo particolare legato a lui; il bastone pastorale che la diocesi di Casale mi aveva commissionato come regalo, non era ancora pronto per il giorno dell’ordinazione il 21 ottobre 2017 e allora anche in considerazione del fatto che lui non sarebbe venuto a Biella per motivi di salute, mi mandò uno dei suoi pastorali da usarsi in quell’occasione. Fu per me un grande gesto di paternità e fraternità che non dimentico. Lo usai anche per la prima messa da vescovo nella mia parrocchia il giorno dopo”. Sottolineando che “ho sempre colto in lui un grande amore per la Chiesa e per il vangelo che si traducevano nelle scelte pastorali che fece nelle diocesi dove ha svolto il suo fedele servizio”, mons. Sacchi evidenza che “la nostra diocesi può annoverare tra il suo clero, un cardinale. Ora che per lui sono passate le cose di questo mondo, lo affidiamo al Signore perché gli doni la ricompensa riservata ai fedeli servitori del Vangelo”.

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