Lavoro: Landini (Cgil) al Papa, “c’è ancora troppo lavoro precario, caporalato, lavoro nero”. “Fermare la strage dei morti sul lavoro”

“Siamo contrari alle politiche di riarmo perché è il momento di investire sulla pace, sulla diplomazia e sulla qualità della vita. È il momento che tutti si adoperino per far tacere le armi, per un cessate il fuoco almeno nel periodo di natale cattolico e quello ortodosso finalizzato a conquistare un negoziato”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, nel suo saluto al Papa, all’inizio dell’udienza in Aula Paolo VI. “È il momento di rilanciare l’appello promosso nel 1955 da Einstein e Russel, anche da lei ripreso nella prima settimana del conflitto, che chiedeva a tutti i governi del mondo di rinunciare alla guerra e “trovare i mezzi pacifici per la soluzione di tutte le controversie”, ha proseguito Landini, secondo il quale “in un Paese come l’Italia dove calano le nascite ed aumentano gli anziani, in cui ogni anno sono di più i giovani italiani costretti ad andare all’estero a lavorare che i migranti che si fermano nel nostro paese, non è vero che gli stranieri ci rubano il lavoro. Solidarietà ed accoglienza sono necessarie tanto più oggi, quando crescono le disuguaglianze basate, certo, sul reddito e sulle quantità di ricchezza, ma anche sulla qualità della vita, sull’accessibilità alle risorse naturali, terra, cibo, acqua, sulla possibilità di difendersi dai disastri ambientali”. “C’è ancora troppo lavoro precario, caporalato, lavoro nero, sfruttamento ed una disoccupazione che cresce per giovani e donne, in particolare nel Mezzogiorno del Paese”, il grido d’allarme del leader della Cgil: “Così si calpestano i diritti e la dignità di intere generazioni e la precarietà diventa un eterno presente. Si mortifica la speranza nel futuro perché si impedisce la costruzione di progetti di vita”. Senza contare le infiltrazioni della criminalità e le morti sul lavoro, più di 1.000 quest’anno, ha reso noto Landini: “è una vera e propria strage che va fermata”.

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