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Commissione europea: norme più severe per contrastare la tratta di esseri umani. Stop ai matrimoni forzati

Ogni anno oltre 7mila persone sono vittime della tratta di esseri umani nell’Ue anche se i numeri reali sarebbero “verosimilmente molto più alti” poiché il fenomeno è nascosto. Il giro d’affari stimato raggiunge 2,7 miliardi di euro. Vittime sono soprattutto donne e ragazze, ma sta aumentando la percentuale di uomini sfruttati come manodopera. Sulla base di questi dati, la Commissione europea ha reso noto oggi di voler “rafforzare le norme per prevenire e combattere la tratta di esseri umani”. Le misure proposte daranno alle “autorità di contrasto e giudiziarie strumenti più solidi per indagare e perseguire le nuove forme di sfruttamento”, iscrivendo nell’elenco dei reati “l’uso consapevole dei servizi forniti dalle vittime della tratta”. Anche le imprese, e non solo singole persone, potranno subire sanzioni obbligatorie (esclusione dai benefici pubblici, chiusura delle strutture). Tra le misure, indicazioni per “migliorare le procedure per l’identificazione precoce e il sostegno alle vittime” e la creazione di un meccanismo europeo di indirizzamento. Così, secondo la proposta della Commissione, matrimoni forzati e adozioni illegali dovranno essere perseguiti penalmente. Eurostat raccoglierà dati sulla tratta a livello Ue. Inoltre, poiché le forme di sfruttamento evolvono in una dimensione mediata dalle piattaforme on line, nella normativa si prevedono misure contro questi reati commessi o agevolati da internet e social media. Ora Parlamento e Consiglio dovranno esprimersi sulla proposta; poi gli Stati membri le recepiranno nel diritto nazionale.

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