Bolivia: un morto a Santa Cruz per lo sciopero a oltranza. La preoccupazione dei vescovi che invitano a un vero dialogo

(foto arcidiocesi Santa Cruz De La Sierra)

Rischia di degenerare il Bolivia lo sciopero a oltranza, convocato a Santa Cruz de la Sierra, contro la decisione del Governo di posticipare il censimento generale al 2024. Nella giornata di sabato, primo giorno di sciopero, si è registrata una vittima: una persona è rimasta uccisa in uno scontro tra scioperanti e sostenitori del Mas, il partito del presidente Luis Arce e di Evo Morales. Resta grande la preoccupazione della Chiesa boliviana, che, dopo il pronunciamento dei vescovi della settimana scorsa, è intervenuta in vari modi e in particolare ieri, durante le messe domenicali. “Anche se si è parlato di dialogo, questo non è ancora arrivato, si diceva che doveva essere senza condizioni, ma era già condizionato – ha detto il presidente della Conferenza episcopale boliviana, mons. Aurelio Pesoa, vicario apostolico del Beni -. Tuttavia, e nonostante le avversità e le difficoltà che vediamo, siamo chiamati, come Chiesa di Dio, a non perdere la speranza e a credere che tutto è possibile se c’è una vera volontà degli attori e che è possibile un dialogo sincero e onesto per superare e risolvere i problemi del Paese”.
L’arcivescovo di Santa Cruz, mons. René Leigue Cesarí, ha esortato: “Può essere che sia difficile abrogare quel decreto? Penso che forse stiano facendo calcoli politici e sicuramente vogliono lasciare le cose così, ma se il decreto viene abrogato davvero perderà il Governo?” Invece, nel caso il decreto venga ritirato, “si comincerà il dialogo per trovare insieme anno e data del censimento. A vincere sarebbe il popolo, noi, perché questo abbasserebbe la tensione”. Ha concluso l’arcivescovo: “Possibile che le autorità non la pensino così?”.
Il tema del censimento non è così irrilevante, come potrebbe sembrare a prima vista: la sua realizzazione darebbe il via a un processo di riequilibrio nella distribuzione delle risorse rispondente all’effettivo peso demografico dei vari dipartimenti. Soprattutto, il censimento darebbe vita a una modifica dell’attribuzione dei seggi parlamentari, privilegiando ovviamente le zone che hanno visto crescere la popolazione. E convinzione generale che l’area metropolitana di Santa Cruz, la meno favorevole al Mas, abbia negli ultimi anni aumentato considerevolmente i suoi abitanti, a scapito di alcune zone rurali, tradizionali feudi di Evo Morales. Se effettuato nel 2024, come vuole il Governo, non ci sarà il tempo per modificare la composizione territoriale del Parlamento per le elezioni del 2025.

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