Dino Impagliazzo: il Movimento dei Focolari ricorda lo “chef dei poveri”. “Un esempio di amore verso gli ultimi”

Un “esempio di amore verso gli ultimi”. Così in una nota diffusa oggi, il Movimento dei Focolari ricorda Dino Impagliazzo, fondatore dell’associazione RomAmor, morto ieri pomeriggio a Roma all’età di 91 anni. Nominato due anni fa commendatore dal presidente della Repubblica Mattarella per il suo impegno a favore dei poveri, era membro dei Focolari, padre di quattro figli tra cui Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio. I funerali si terranno a Roma domani, martedì 27 luglio, alle 11 nella chiesa di Santa Maria in Trastevere. “Dino era in realtà una persona schiva dai riflettori”, si legge nella nota dei Focolari. A Roma era conosciuto come “lo chef dei poveri” per aver dato il via ad un attività di ristorazione per i poveri della città che conta oggi oltre 300 volontari. L’associazione nasce come segno di accoglienza per gli ultimi e per far diventare Roma “una città dove le persone si vogliono bene”. Si comincia dalla Stazione Tuscolana, ma si va oltre ed oggi i volontari riescono a garantire la distribuzione non solo di pasti per oltre 250 persone al giorno, ma anche vestiario, calzature, materiale per l’igiene personale; in alcuni casi si facilita il rapporto con gli enti pubblici e per le pratiche legate alla residenza, assistenza sanitaria, assistenza legale, avvio ad attività lavorativa, per le persone senza fissa dimora o in difficoltà. “Al cuore c’è la fratellanza universale”, diceva. “Il cuore è il Vangelo dove Lui ci dice: Qualsiasi cosa avete fatto al più piccolo, l’avete fatta a me. E la preghiera di Gesù che alla fine dice ‘Amatevi l’un l’altro come io ho amato voi’”. I Focolarini fanno giungere alla famiglia di Dino “l’affetto e la vicinanza di tutto il Movimento, del quale Dino era membro, testimone fedele della spiritualità dell’unità. In tanti, e in tutto il mondo, lo ricordano con affetto e gratitudine”. Lo testimoniano i numerosi messaggi arrivati in queste ore: “Ricordo la sua instancabile energia da quindicenne nel dedicarsi ai fratelli ed il suo “essere” fatto di amore concreto che ci stimolava ad imitarlo”. “Neanche il Covid ti ha fermato, hai cercato in tutti i modi di far sì che potessimo continuare il nostro impegno di volontari ‘guidandoci’ da casa. Il tuo entusiasmo era contagioso. Non ti dimenticheremo mai!”. “Arrivederci grande Dino!”.

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