Povertà educativa: Oxfam e Rai per il Sociale, domani l’evento “I Care, mi sta a cuore”

Un incontro per fare il punto su come la pandemia abbia cambiato le vite di migliaia di famiglie e ragazzi a rischio di esclusione e povertà educativa in Toscana, dove oltre 121 mila persone nel 2020 sono finite sotto la soglia di povertà e l’abbandono scolastico colpiva oltre 1 studente su 10. Oggi, con l’emergenza Covid-19, sono tra il 7 e l’8% i ragazzi che vivono in povertà assoluta o relativa.
“I Care, mi sta a cuore” è un evento organizzato da Oxfam Italia e Rai per il Sociale, in programma domani 16 giugno, dalle 10.30, trasmesso in diretta streaming dal Community Center “Metropolis” del quartiere Le Piagge a Firenze. A moderarlo Domenico Mugnaini, direttore di Toscana Oggi.
Un dialogo tra mondo della scuola, istituzioni, terzo settore e giornalisti “per fotografare le condizioni di grande disagio e vulnerabilità in cui si trovano molti ragazzi a causa del virus e presentare proposte e attività di contrasto alla povertà educativa già messe in campo da Oxfam Italia con la Diaconia Valdese e l’associazione Macramè, a Firenze e Campi Bisenzio, nell’ambito di un programma nazionale che vede una rete di Community Center operare nelle periferie di 12 città italiane”.
“La pandemia ha colpito tutti ma in modo disuguale. Chi era già in difficoltà ha subito le peggiori conseguenze, rimanendo indietro, senza mezzi per reagire a uno shock tanto grave. Pensiamo ai ragazzi senza strumenti per seguire la didattica a distanza, e soprattutto a una generazione che non vogliamo perdere e rimettere in pari quanto prima. – ha detto Roberto Barbieri, direttore generale di Oxfam Italia -. In Italia già prima dell’inizio della pandemia 10 milioni di persone non avevano risorse per resistere all’emergenza. In Toscana, il numero di poveri assoluti è inevitabilmente cresciuto nel corso dell’ultimo anno. È allora necessario mettere in campo tutte le energie possibili, partendo da scuola e ragazzi, per scongiurare l’abbandono scolastico, anticamera di una definitiva esclusione sociale. In Toscana grazie al lavoro dei Community Center abbiamo già raggiunto quasi 5.000 persone da quando l’emergenza è iniziata, ma c’è ancora molto da fare e dobbiamo farlo tutti insieme”.
“Abbiamo trascorso un anno che ha dato il segno di una emergenza vera – ha affermato Giovanni Parapini, direttore di Rai per il Sociale – di una crisi che ha ampliato in modo orizzontale e verticale le aree di povertà e di diseguaglianza economica, educativa e in molti casi sanitaria, che ha acuito le ingiustizie, approfondito i divari e reso più aspre e ruvide le differenze sociali. Il progetto ‘I Care’, unitamente ad una serie di progetti ‘sartoriali’, è una concreta testimonianza di come la Rai vuol dare rilievo, in modalità multipiattaforma, a tutte quelle iniziative che mettono al centro una reale lotta alle diseguaglianze fondata su più fatti e meno parole, su più concretezza e meno apparenza”.

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