Diocesi: Pordenone, ospitalità e servizi igienici per persone in disagio abitativo

Un sistema integrato di servizi per persone in grave marginalità e disagio abitativo attraverso una serie di soluzioni, diversificate sia per tipologia (dormitori, appartamenti, canoniche, strutture comunitarie) sia per diffusione territoriale. Lo offre il progetto di accoglienza “La Comunità e la Dimora”, promosso dalla Caritas diocesana di Concordia-Pordenone in collaborazione con associazioni del Terzo settore, realtà ecclesiali ed enti locali. E realizzato grazie al coinvolgimento della comunità cristiana e civile assieme ad alcune parrocchie del territorio.
L’iniziativa è stata finanziata nell’ultimo biennio con 150.000 euro, provenienti dai fondi 8xmille alla Chiesa cattolica (81.300 euro nel 2019 e 68.700 nel 2020). Vi lavorano un’équipe multidisciplinare e un’ampia squadra di volontari. Grazie a un team di 60 volontari, formati appositamente nella gestione dell’accoglienza e nel supporto relazionale, ogni anno 230 beneficiari ritrovano una graduale autonomia usufruendo dell’ospitalità insieme all’erogazione di buoni pasto, servizi igienici, docce e centro d’ascolto. Il progetto si snoda tra Pordenone e gli altri comuni dell’Unione territoriale intercomunale. Comprende una serie di strutture sul territorio: dall’asilo notturno “La Locanda”, destinato alla pronta accoglienza notturna temporanea per uomini soli in emergenza abitativa, rifugiati e persone segnalate dai centri d’ascolto a 5 appartamenti nella Casa Madonna Pellegrina, rivolta a ospitalità di medio periodo per singoli, coppie e nuclei familiari, dagli 8 posti letto per l’emergenza freddo dell’Immacolata a Pordenone ai 4 posti letto di Vallenoncello per richiedenti asilo, esclusi dal sistema della Prefettura.
Una galassia articolata che racchiude anche 8 appartamenti, gestiti secondo il modello di housing first per singoli e nuclei monoparentali in disagio abitativo cronico, un appartamento autonomo per l’accoglienza di medio-lungo periodo, in convivenza, di donne sole o con figli e 5 appartamenti autonomi per un totale di 85 posti letto. “Chi vive in situazioni di difficoltà ha bisogno del contatto, – spiega il direttore Caritas Concordia-Pordenone, Andrea Barachino – della vicinanza anche fisica e di potersi scambiare a pochi centimetri le opinioni, gli occhi, gli sguardi. In questo periodo di pandemia è necessario, quindi, reinventarsi modi e spazi perché alla fine tutto passa dalla nostra capacità di metterci vicino alle persone che soffrono”.

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