Pasqua: Cec e Comece, “il male e la morte fisica non hanno più l’ultima parola nella vita”

“Cristo ha trasformato la morte in un passaggio che conduce al Regno di Dio. Il male e la morte fisica non hanno più l’ultima parola nella vita. In Cristo le nostre vite si sono riempite di una promessa di vita reale, ricca di speranza e gioia eterna. Possa la speranza della Sua Risurrezione sostenerci e mantenerci nel tempo della pandemia Covid-19”. Si conclude, con questo augurio, il messaggio per Pasqua che quest’anno la Conferenza delle Chiese europee (Cec) e la Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione europea (Comece) rivolgono a tutte le persone in Europa, specialmente ai poveri e ai più vulnerabili. “La Pasqua ci ricorda il passaggio del popolo eletto di Dio dalla schiavitù, dall’oppressione e dalla disperazione in Egitto, alla liberazione, alla gioia e alla speranza nella terra promessa”, scrivono il presidente della Cec, rev. Christian Krieger, e il presidente della Comece, card. Jean-Claude Hollerich. “Il passaggio dalla disperazione alla gioia, dalla morte alla vita implica il passare attraverso le avversità, il dubbio, la sconfitta, la sofferenza e l’agonia”. In questo anno di isolamento dove moltissime persone hanno sperimentato “malattie e ansia”, hanno vissuto “lutti e perdite”, la Pasqua assume “un significato nuovo ”. “Come Chiese e cristiani in Europa, anche noi stiamo passando dall’isolamento, dalla perdita e dalla paura alla guarigione, alla ripresa e a una vita rinnovata”. La Pasqua è pertanto “un dono che cambia radicalmente il nostro atteggiamento verso le realtà di questo mondo, comprese la malattia e la morte”.

 

 

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Mondo