Coronavirus Covid-19: Coldiretti, “preoccupazione per le ricadute economiche delle nuove possibili strette necessarie per fermare l’epidemia”

“L’avanzare dei contagi da Covid ferma gli spostamenti di un italiano su tre (32%) per visite a parenti e amici, gite fuori porta o vacanze durante le feste di Pasqua e Pasquetta”. È quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixè in riferimento alle possibili nuove strette anti Covid. “Una decisione pesante per la mobilità che riguarda il primo lungo weekend primaverile di festa che rappresenta anche l’occasione – sottolinea la Coldiretti – per le consuete gite fuori porta. Un appuntamento importante che segna tradizionalmente l’inizio della stagione per molti dei 24mila agriturismi italiani che sono stati duramente colpiti dall’emergenza Covid con perdite che hanno raggiunto 1,2 miliardi di euro. Il lockdown di Pasqua costa peraltro oltre 400 milioni a ristoranti, pizzerie ed agriturismi con quasi 7 milioni di italiani che tradizionalmente quel giorno consumano il pranzo fuori casa”, secondo la stima della Coldiretti. “A pesare sui bilanci della ristorazione sarebbero anche le chiusure dei fine settimana primaverili che valgono in questo momento – sottolinea la Coldiretti – l’80% del fatturato già ridotto al minimo dallo smart working, dall’assenza di turisti e dalle chiusure forzate nelle zone a rischio che hanno devastato i bilanci e tagliato drammaticamente i livelli occupazionali ma le conseguenze si fanno anche sentire direttamente sui fornitori di cibi e bevande”. Una prospettiva che “rischia di aggravare le difficoltà della ristorazione e travolgere a valanga – sostiene la Coldiretti – interi settori dell’agroalimentare Made in Italy con vino e cibi invenduti per un valore di 11,5 miliardi dall’inizio della pandemia. Si calcola che 300 milioni di chili di carne bovina, 250 milioni di chili di pesce e frutti di mare e circa 200 milioni di bottiglie di vino non siano mai arrivati nell’ultimo anno sulle tavole dei locali con decine di migliaia di agricoltori, allevatori, pescatori, viticoltori e casari che soffrono insieme ai ristoratori”.

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