Internet e minori: Fondazione Cdp e Save the Children, 1 su 8 non ha un pc; 1 su 3 non ha competenze digitali. “Renderli fattori attivi di cambiemento”

Nel nostro Paese oggi un minore su otto tra i 6 e i 17 anni (circa 850 mila giovani) non ha un pc o un tablet in casa, circa uno su cinque nelle Regioni delSud. Una situazione che in questi mesi ha avuto gravi ripercussioni sulla possibilità di frequentare le lezioni da casa: durante il lockdown più di un ragazzo su dieci non è riuscito a studiare a distanza, mentre uno su cinque ha potuto farlo solo saltuariamente. Di qui, in un contesto complicato dal Covid-19, in cui l’uso di Internet e delle nuove tecnologie ha assunto un ruolo più che mai centrale nella vita quotidiana dei bambini e dei ragazzi, il progetto #youthefuture lanciato oggi da Fondazione Cassa depositi e prestiti e Save the Children, che coinvolgerà oltre 3.200 studenti in 83 scuole primarie e secondarie in 12 città italiane. Uno studente su quattro, informano ancora i promotori, ha riscontrato problemi di connessione, mentre per 14 su 100 l’uso del software per la didattica a distanza risultava troppo complesso. Più di un adolescente su tre tra i 14 e i 17 anni non ha alcuna competenza digitale nell’uso della rete e delle nuove tecnologie. In particolare, il 23,9% non sa come cercare informazioni in rete, il 24% non è in grado di usare software informatici, mentre più del 17% non sa come risolvere problemi tecnici.
Per Save the Children, “la pandemia che stiamo vivendo ha reso ancora più evidenti le profonde disuguaglianze educative che colpiscono ancora troppi bambini e adolescenti nel nostro Paese, soprattutto nelle periferie più svantaggiate delle nostre città. Grazie a questo innovativo progetto, i bambini e i ragazzi possono far sentire la loro voce, esprimendo le proprie opinioni e agendo come fattori attivi del cambiamento, a scuola così come nel resto della società”.

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