Neuroscienze: Carrara (Pav), “l’arte è un cammino di ristrutturazione per chi soffre”

“Il tema del rapporto fra neuroscienza ed emozioni è fondamentale per la neuroetica perché sottolinea come il giudizio etico non sia pura razionalità. Nell’ultimo secolo è stato messo in luce dalle neuroscienze come oltre all’aspetto razionale ci sia l’aspetto emotivo. Non siamo infatti pura razionalità, come diceva Kant, ma siamo anche emozioni”. Lo dice padre Alberto Carrara, membro corrispondente della Pontificia Accademia per la vita (Pav), in merito ai temi che verranno trattati nel convegno “La grande bellezza. Possono le neuroscienze spiegare l’arte?”, in programma a Roma il 19 novembre dalle ore 9, nell’Auditorium Maxxi. L’evento, a cui partecipano sette ricercatrici del panorama mondiale delle neuroscienze, rappresenta la terza tappa di un progetto itinerante, dal titolo “Emotions”, ideato da Viviana Kasam, presidente di BrainCircleItalia, e sviluppato in collaborazione con la Fondazione Ebri (European brain research institute, fondato da Rita Levi-Montalcini). Proprio “la neuroscienza è uno dei cinque grandi progetti che l’Accademia ha lanciato nel 2017, dopo la prima plenaria successiva alla riforma di Papa Francesco”, ricorda padre Carrara, uno dei massimi esperti di neuroetica. Parlando del tema del convegno sottolinea: “La bellezza dell’arte può essere uno strumento pedagogico per curare dei cervelli feriti dalle patologie psichiatriche. Un cammino di ristrutturazione per le persone che soffrono”.

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