Coronavirus Covid-19: Di Maolo (Ist. Serafico), “abbiamo bisogno dell’arma del vaccino per mettere in sicurezza giovani e fragili vite”

“Al Serafico abbiamo sperimentato l’aggressività del Covid su bambini e ragazzi, per alcuni dei quali si è reso necessario il ricovero ospedaliero per le gravi complicanze polmonari successive all’infezione”. Lo afferma Francesca Di Maolo, presidente dell’Istituto Serafico di Assisi, ricordando che “nel mese di dicembre uno dei nostri ospiti – che aveva solo 30 anni – è stato ricoverato in un reparto di rianimazione proprio per queste complicanze e ha perso la vita. Per tutti noi è stato un dolore straziante e vogliamo scongiurare il pericolo che il coronavirus possa mietere ancora altre vittime”. “Quando il virus è entrato nella nostra struttura, con enormi sforzi e sacrifici di tutti siamo riusciti a contenerlo in due residenze su sei, evitando la diffusione in tutto l’Istituto, ma adesso abbiamo disperatamente bisogno dell’arma del vaccino per mettere in sicurezza queste giovani e fragili vite”, l’appello della presidente del Serafico.
Da marzo 2020 i bambini e i ragazzi del Serafico vivono le severe ristrettezze sociali imposte dai protocolli sanitari adottati per la loro tutela, ma questo lungo periodo di distanziamento sociale sta provocando loro gravi conseguenze psicologiche e un aumento dei comportamenti disadattivi. Inoltre, bisogna tenere conto del fatto che a questi ragazzi è consentito raramente di vedere i propri genitori ed è prioritario che tornino al più presto alla normalità.
“Ragazzi con gravi patologie e con disabilità complesse per le quali si rende necessario il ricovero in strutture residenziali non possono e non devono più continuare a rimanere invisibili. Comprendiamo la complessità dei problemi legati alla campagna vaccinale e alla scarsità delle dosi, ma non inserire le residenze socio-sanitarie per disabili tra le priorità è una grave ed inaccettabile scelta che esprime tutta l’incapacità della politica nazionale di prendersi carico delle persone con disabilità”, precisa Di Maolo. “Siamo inoltre molto preoccupati per il ritardo nella consegna dei vaccini da parte delle case produttrici ed è di fondamentale importanza che il piano di vaccinazione venga rivisto e non solo con il criterio delle fasce di età. Per questo chiediamo con urgenza alla nostra Regione Umbria e a tutte le Regioni italiane vicine ai bisogni reali dei cittadini un intervento correttivo, perché per tutelare le persone più fragili dobbiamo utilizzare tutte le armi che abbiamo a disposizione e, in questa drammatica emergenza sanitaria, l’arma più importante è il vaccino. Non c’è più tempo, abbiamo bisogno che ci venga data la possibilità di salvare anche le giovani vite che si trovano nelle residenze sanitarie per le loro gravi condizioni salute”, conclude la presidente dell’Istituto Serafico.

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