Crisi di governo: mons. Raspanti (Acireale), “egoismi fuori luogo, risposte urgenti sul Recovery fund”

“Sono molto preoccupato, e lo dico con spirito super partes, anche per la progressiva frammentazione politica che purtroppo appare inarrestabile. Serve una visione di ampio respiro e una programmazione concreta che ponga le basi per la ripartenza dell’Italia”. Lo afferma il vicepresidente della Cei e vescovo di Acireale, mons. Antonino Raspanti, in un’intervista al Corriere della Sera sull’attuale situazione italiana. “Vedo che fra i politici in molti sembrano giocare al tiro alla fune, non comprendendo che in questa fase storica ogni egoismo è non solo sbagliato ma del tutto fuori luogo”. Dal presule, quindi, l’auspicio di “una cooperazione fra le forze politiche e sociali”.
La sua attenzione si è concentrata anche sulle “condivisibili” politiche di aiuto verso le tante categorie produttive colpite dalla crisi economica riflesso di quella sanitaria, ma “questi aiuti non sono stati sempre tempestivi, anzi a volte sono giunti in grande ritardo e non sono stati bastevoli a coprire le ingenti perdite”. “Sui ritardi ha pesato anche la lentezza e la complessità farraginosa delle burocrazie italiane. Occorre una riforma della burocrazia. Così come va affrontato il declino demografico, è un tema grande”. Il pensiero di mons. Raspanti si è poi focalizzato sul Recovery fund: “I ritardi e le contraddizioni sul piano vi sono e servono risposte urgenti”. “Servono efficaci politiche di sviluppo – aggiunge -. Sono passati molti mesi dal primo lockdown e con dispiacere noto che i ritardi sul piano di rilancio del Paese sono palesi. Ho visto che sono stati fatti interventi di miglioramento sul Recovery plan, eppure l’Italia appare in notevole ritardo rispetto ad altri Stati dell’Ue”. La necessità indicata dal vescovo è quella di “un approccio razionale organico al rilancio delle infrastrutture materiali ed immateriali”. “Bisogna investire di più nella cultura, nel turismo, nella scuola e nella sanità. E la questione giovanile va affrontata in maniera lungimirante e concreta come indicato da Papa Francesco”.

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