Regno Unito: Conferenza episcopale inglese sulla morte di “R.S.”. “In futuro non si neghino a nessuno cure e alimentazione”

“Siamo profondamente rattristati dalla notizia della morte del signor R.S. e offriamo condoglianze sincere a tutta la sua famiglia sia qui che in Polonia. Preghiamo che quello che è successo non venga ripetuto in futuro e speriamo che tutti coloro che richiedono nutrizione e idratazione assistita vengano trattati con adeguata dignità umana”. Con queste parole la Conferenza episcopale cattolica di Inghilterra e Galles si unisce in preghiera con la famiglia di origine dell’uomo polacco, da tre mesi in stato vegetativo all’ospedale di Plymouth, che è morto dopo che i supporti vitali gli sono stati staccati lo scorso 7 gennaio. I vescovi avevano scritto nei giorni scorsi al ministro della Sanità, Matt Hancock, per spiegare che “assicurare cibo e acqua a pazienti molto malati rappresenta un livello elementare di cura”. Mamma e sorelle di “R.S.” sono ricorse più volte in appello presso i tribunali britannici e la Corte europea dei diritti umani sostenendo che l’uomo, cattolico praticante, avrebbe voluto continuare a vivere. Tuttavia i giudici hanno deciso che era nel “migliore interesse del paziente” sospendere alimentazione e idratazione. L’associazione del movimento della vita “Christian Concern” definisce “eroica” la battaglia legale della mamma e delle sorelle dell’uomo al quale il governo polacco aveva concesso lo stato diplomatico nella speranza di trasferirlo in una clinica vicino a Varsavia.

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