Coronavirus Covid-19: Rossi (Campus biomedico Roma), “vaccini sono sicuri, dobbiamo spingere affinché siano disponibili per tutti”

“Le reazioni avute sia nella prima sia nella seconda somministrazione sono nell’ordine di quanto dichiarato dalle aziende produttrici. Questi vaccini sono sicuri, sono stati studiati bene e approvati seguendo attentamente tutte le fasi fino al dossier finale”. Lo ha affermato Francesco Rossi, professore di farmacologia all’Università Vanvitelli di Napoli e responsabile del Clinical Innovation Office dell’Università Campus Bio-Medico di Roma in occasione del corso di farmacovigilanza “La sicurezza di farmaci, vaccini e dispositivi medici in fase pre e post-marketing” organizzato dall’Ateneo romano per tutto il suo personale medico-sanitario che si chiude oggi in versione online.
“Credo sia questo il momento giusto per vaccinarci tutti, anzi – l’appello di Rossi – dobbiamo spingere affinché i vaccini siano disponibili per tutti. Bene ha fatto l’Italia a reclamare per la mancata consegna dei vaccini perché più vacciniamo tutta la popolazione più potremmo sperare di uscire quest’anno dalla pandemia”.
Durante il corso è emersa l’importanza di rilanciare anche all’interno delle strutture sanitarie la sicurezza nell’utilizzo di farmaci e vaccini. Il percorso teorico-pratico, al quale hanno partecipato docenti provenienti dalle più importanti università italiane, da Aifa e dal ministero della Salute, “segna – spiega una nota – un rinnovato impegno verso i pazienti e per la cultura della sicurezza da parte dell’ateneo che gestisce un Policlinico universitario, un Covid center, un centro di cure palliative e offre al territorio numerosi servizi ambulatoriali in convenzione con il Servizio sanitario nazionale”.
“Credo sia molto qualificante che un’istituzione come l’Università Campus Bio-Medico di Roma coinvolga il suo personale in un momento di formazione di elevata qualità e valore”, ha detto Rossi. L’Ateneo romane procede sul sentiero della farmacovigilanza con un doppio obiettivo: “Da un lato – ha sottolineato il professore – accrescere l’attenzione dei ricercatori sull’efficacia delle loro sperimentazioni, perché non basta verificare cosa succede a livello della terapia ma bisogna valutare anche il livello di sicurezza sul paziente. L’altro importante elemento di crescita sarà la possibilità seguire meglio l’utilizzo dei farmaci nei diversi reparti”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Mondo