Giorno della Memoria: Università La Sapienza, tributo musicale con brani di due compositori uccisi nei lager. Polimeni (rettrice), “impegno contro ogni forma di razzismo”

Domani, in occasione del Giorno della Memoria, l’Università La Sapienza di Roma ricorderà le vittime della Shoah con un tributo musicale in un video ispirato alla giornata, introdotto da un intervento della rettrice Antonella Polimeni.
Nell’impossibilità di una celebrazione e di un’esibizione dal vivo, è stato realizzato un breve filmato in cui il Coro MuSa Blues diretto dal maestro Giorgio Monari esegue due brani musicali scritti da due compositori uccisi per mano nazista. Il primo brano proposto è “Undzer shtetl brent!” (Il nostro villaggio brucia) di Mordechai Gebirtig, composto a seguito del pogrom che ha distrutto la comunità ebraica del villaggio polacco di Przytyk il 9 marzo 1936. L’autore, poeta e cantautore polacco, venne ucciso nel ghetto di Cracovia nel giugno 1942. Seguirà “Ich hab kein Heimatland (Jüdischer Tango)” (Io non ho patria. Tango ebraico), un brano composto nel 1941 nel lager di Buchenwald da un autore sconosciuto, riutilizzando le parole di una canzone di Friedrich Schwarz, cantautore ebreo austriaco deceduto a Parigi nel 1933 in seguito alla fuga causata dalle persecuzioni naziste.
“È importante – sottolinea Polimeni – che questo ricordo si declini durante tutto l’anno con attività di studio ed approfondimento in tutte le discipline, affinché ciò che è stato resti impresso nella nostra memoria di cittadini italiani ed europei nella lotta contro ogni forma di razzismo in favore dell’accoglienza, dell’integrazione e del dialogo tra culture”. “È passato solo un anno dal conferimento del Dottorato Honoris Causa alla senatrice Liliana Segre e qualcuno in più dallo stesso riconoscimento tributato a Sami Modiano”, ricorda ancora la rettrice. “Entrambi hanno condiviso parole che sono rimaste scolpite nel ricordo e nel cuore di tutti i presenti, e hanno offerto una testimonianza che noi abbiamo il dovere di custodire e trasmettere alle nuove generazioni”.

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