Giorno della Memoria: madre Bernardinis (monache Cascia), “non basta condannare il male perché non si ripeta, ma occorre impegnarsi, tutti e ogni giorno, per fare il bene”

“La memoria è un dovere concreto, che ci parla del passato ma ci chiama ad agire nel presente, per costruire un futuro libero da odio, violenza e indifferenza. Facciamo memoria di ciò che è stato, per lasciare oggi un segno migliore nella storia, marchiata ancora da guerre e discriminazioni che attentano alla vita di tutti”. Questo il pensiero di suor Maria Rosa Bernardinis, madre priora del monastero Santa Rita da Cascia, per la Giornata della Memoria, che ricorre domani 27 gennaio, in ricordo delle vittime dell’Olocausto. La monaca agostiniana invita a riflettere sul valore della memoria e a scegliere di adoperarsi per il cambiamento. “Il verbo ‘zachar’ – afferma la madre -, che arriva dalla lingua ebraica, ricorre oltre 200 volte nella Bibbia. Il suo significato è sia ricordare che agire. La memoria, infatti, è una forza viva che ci fa scegliere cosa lasciare alla storia di oggi, sulla quale si regge già il domani del mondo. I milioni di vite sterminate dal regime nazista solo 80 anni fa, insieme ai tanti conflitti che affliggono il presente, ci dicono che non stiamo andando nella giusta direzione. Non basta condannare il male perché non si ripeta, ma occorre impegnarsi, tutti e ogni giorno, per fare il bene”. Da qui l’invito a “scegliere con Santa Rita la strada dell’amore, dell’umiltà, del dialogo e della pace, per salvarci dall’odio che distrugge la vita. In un tempo di vendette, Rita ha scelto di scrivere una storia diversa, illuminata dall’amore di Dio”. Il pensiero della religiosa si chiude con la preghiera “per tutte le vittime di genocidio nel mondo, quelle di ieri e quelle di oggi. Perché milioni di uomini, donne e bambini, anche in questo momento, vengono sterminati, torturati e trattati in modo disumano. Come nei centri per migranti della Libia, che l’alto commissario Onu per i rifugiati ha definito campi di concentramento e dove recentemente una giovane eritrea è stata bastonata in una sala delle torture. Chiediamo con forza a Dio di illuminare la coscienza di tutti noi e soprattutto di quella politica cieca e indifferente, che guarda solo al potere e ne giustifica ogni mezzo. Che il Signore doni a chi deve intervenire la volontà di cessare definitivamente questo inferno in terra”.

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