Papa Francesco: “prenderci cura della casa comune, fare scelte audaci sul modo in cui viviamo e consumiamo”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Il prossimo non è solo chi condivide i nostri valori e le nostre idee, ma che noi siamo chiamati a farci prossimi di tutti, buoni Samaritani di un’umanità vulnerabile, povera e sofferente – oggi tanto sofferente –, che giace per le strade del mondo e che Dio desidera risollevare con compassione”. Lo scrive il Papa, nell’omelia per i Vespri a conclusione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, letta dal card. Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei cristiani, che presiede la celebrazione nella basilica di San Paolo fuori le mura. ”Lo Spirito soffia dove vuole e ovunque vuole ricondurre all’unità”, fa notare Francesco: “Egli ci porta ad amare non solo chi ci vuole bene e la pensa come noi, ma tutti, come Gesù ci ha insegnato. Ci rende capaci di perdonare i nemici e i torti subiti. Ci spinge ad essere attivi e creativi nell’amore”. “Lo Spirito Santo, autore della grazia, ci aiuti a vivere nella gratuità, ad amare anche chi non ci ricambia, perché è nell’amore puro e disinteressato che il Vangelo porta frutto”, l’invito del Papa, secondo il quale “lo Spirito Santo ci insegna la concretezza dell’amore verso tutti i fratelli e le sorelle con i quali condividiamo la stessa umanità, quell’umanità che Cristo ha unito a sé in modo inscindibile, dicendoci che lo troveremo sempre nei più poveri e bisognosi. Servendoli insieme, ci riscopriremo fratelli e cresceremo nell’unità”. “Lo Spirito, che rinnova la faccia della terra, ci esorta anche a prenderci cura della casa comune, a fare scelte audaci sul modo in cui viviamo e consumiamo, perché il contrario del portare frutto è lo sfruttamento ed è indegno sprecare le preziose risorse di cui tanti sono privi”.

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