Libano: p. Zgheib (Pom), “diventare messaggeri di pace e di misericordia”

“È necessario dare impulso alla cooperazione per armonizzare le forze missionarie e vivere l’esperienza umana e interculturale del ‘viaggio’, visto come importante esperienza di incontro con il prossimo, in un clima di solidarietà e di fraternità”. Così riferisce a Fides padre Raphael Zgheib, sacerdote maronita, direttore nazionale delle Pontificie opere missionarie (Pom) del Libano, parlando dei preparativi che la Chiesa locale ha in corso nell’imminenza dell’Ottobre missionario e della Giornata missionaria mondiale del prossimo 18 ottobre. “Papa Francesco, in più di un’occasione, ha posto l’accento sull’importanza di fare del dialogo interreligioso una priorità apostolica per il terzo millennio”, osserva padre Zgheib. “Soprattutto qui da noi, in Libano – spiega – in un contesto spesso caratterizzato da divisioni e conflitti, questo aspetto assume una profonda valenza missionaria: il dialogo cerca di far dispiegare il potenziale unificante e liberante di tutte le religioni, mostrando cosi la rilevanza della religione per il benessere dell’uomo, la giustizia e la pace del mondo. È necessario – sottolinea il direttore delle Pom – entrare in relazione positiva con i credenti di altre religioni, perché loro sono il nostro ‘prossimo’. Gli elementi comuni delle nostre eredità religiose e della nostra sollecitudine per l’uomo ci obbligano a stabilire legami sempre più stretti, basati su valori etici universalmente accettati. La Chiesa ha un cuore e un cuore missionario deve riconoscere la condizione reale in cui si trovano le persone, con i loro i peccati e le loro fragilità, e deve farsi debole con i deboli”.

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