Scarp de’ tenis: intervista con Spike Lee. Razzismo, coronavirus, ingiustizie, “la storia insegna che dobbiamo ancora lottare”

“New York si sta riprendendo giorno dopo giorno, i casi segnalati stanno lentamente diminuendo, così come i decessi. Voglio ringraziare in particolar modo il nostro governatore, il governatore Cuomo, che ha mostrato di essere un grande leader, ciò che è mancato alla Casa Bianca”. Lo afferma, con piglio polemico, il regista Spike Lee, premio Oscar, autore del recente film “Da 5 Bloods – Come fratelli è disponibile”, nell’intervista pubblicata nel nuovo numero di “Scarp de tenis”. Dal Covid alle disuguaglianze sociali, fino al razzismo: “Siamo nel mezzo di una pandemia, le scuole sono chiuse. Le persone di colore hanno maggiori probabilità di non avere il wi-fi a casa, hanno maggiori probabilità di non avere computer. Quindi, come vengono istruiti i bambini?”. “In 250 anni è cambiato poco o nulla per gli afroamericani che continuano ad essere discriminati. Dopo la pandemia serviranno nuove priorità”. Lee fa riferimento al primo americano morto per l’indipendenza della nazione, Crispus Attucks, quarantenne di discendenza africana e nativoamericana, ucciso a Boston il 5 marzo 1770.
Lee, sollecitato dal giornale, parla della pesante eredità della guerra del Vietnam, e poi vira di nuovo sul coronavirus: “Anche se sono passati 50 anni, le guerre non finiscono davvero, le persone stanno ancora piangendo padri, madri, sorelle, fratelli, parenti, amici uccisi in Vietnam. Allo stesso modo, l’impatto del Covid-19, anche se la pandemia sarà passata, durerà per molto tempo ancora per chi è rimasto indietro con la propria istruzione o per la perdita di alcuni membri della famiglia. Si può dire che durerà a lungo, perché le famiglie piangeranno sempre i loro cari”. Pensa che un cambiamento possa davvero arrivare dopo aver vissuto questa pandemia globale? “Quando troveranno un vaccino, non potremo tornare com’eravamo. Dovranno esserci delle priorità nuove. Queste enormi differenze tra chi ha e chi non ha, queste mostruose lacune, devono essere colmate”.
Pensa che lo saranno? “Questa – risponde il regista – è la mia speranza e il mio sogno. Nel frattempo, la polizia lancia gas lacrimogeni per scacciare i manifestanti fuori dalla Casa Bianca” che protestano per la morte di George Floyd, ucciso dalla polizia di Minneapolis a fine maggio. La morte di Floyd – specifica la rivista di strada – è arrivata mentre l’aria era già tesa dopo altri omicidi legati a questioni razziali. A marzo, Breonna Taylor, operatrice sanitaria di 26 anni, è stata uccisa per errore durante un’incursione della polizia che stava cercando un colpevole già arrestato. A febbraio, Ahmaud Arbery è stato ucciso a Brunswick, in Ohio. L’arresto del colpevole è avvenuto solo quando le riprese della sparatoria sono trapelate e diventate virali. Queste le parole di Spike Lee: “Un jogger di colore che corre per strada in Georgia viene inseguito da due bifolchi che sembrano usciti dal film ‘Un tranquillo weekend di paura’ e lo hanno abbattuto come un cane. Questo è il 2020”. “Quante volte la storia deve ripetersi prima che l’omicidio di uomini neri, in piena luce del giorno, finisca?”, ha postato Lee in risposta alla morte di Floyd.
Il numero di luglio di Scarp è disponibile in formato cartaceo e su www.social-shop.it.

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