Coronavirus Covid-19: arcidiocesi di Managua (Nicaragua), “decine di bare circolano per la città, assistiamo a sepolture notturne. Medici licenziati perché dicono la verità”

“In questa ora, come Chiesa, sentiamo e viviamo con il nostro popolo questa grande tragedia: decine di bare circolano per le nostre città, assistiamo a sepolture veloci nel corso della notte, sentiamo le sirene delle ambulanze rompere il silenzio a ogni ora, avvertiamo il dolore per non aver potuto rendere omaggio d’amore ai nostri cari, che se ne sono andati senza l’ultimo saluto”.
Lo scrive, in un messaggio diffuso ieri, la Commissione Giustizia e Pace dell’arcidiocesi di Managua, denunciando così la drammatica diffusione del Covid-19 in Nicaragua, nonostante la minimizzazione e la disinformazione operate dal Governo di Ortega, che pubblica solo con frequenza settimanale dati che gli osservatori e le organizzazioni della società civile ritengono ampiamente sottostimati. Proprio ieri sono stati diffusi i dati ufficiali, che riferiscono di 2.519 contagi e 83 morti.
“In questo momento – prosegue la Commissione dell’arcidiocesi – ringraziamo i medici e il personale sanitario, che si espongono ogni giorno al rischio, senza essere stati dotati dei necessari strumenti di protezione, nella loro lotta contro questa fatale pandemia, in qualche caso fino alla morte per servire i propri fratelli”. La cosa più triste è che “in tutte le parti del mondo sono applauditi per il loro sacrificio e dono, mentre purtroppo nel nostro Paese, per il fatto che dicono la verità e chiedono la necessaria protezione, sono licenziati e spogliati dei propri diritti”.
Conclude la nota: “È il momento che i differenti attori della vita pubblica antepongano il bene della nazione ai loro interessi. Abbiamo bisogno di uomini e donne che operino per il bene comune; che, liberati dal proprio egoismo, avvertano il dolore della gente e la accompagnino”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori