Coronavirus Covid-19: Caritas, “nella riapertura ci chiedono aiuto per perdita lavoro e fonti di reddito”

Dopo il lockdown per il Coronavirus nella fase della riapertura il 95,9% delle 169 Caritas diocesane che hanno partecipato all’indagine (su 218) segnala, da parte degli utenti, un aumento dei problemi legati alla perdita del lavoro e delle fonti di reddito. Oltre la metà delle Caritas evidenziano invece difficoltà nel pagamento di affitto o mutuo, disagio psicologico-relazionale, difficoltà scolastiche, solitudine, depressione, rinuncia/rinvio di cure e assistenza sanitaria. È quanto emerge  dalla seconda rilevazione nazionale condotta dal 3 al 23 giugno da Caritas italiana, attraverso un questionario destinato ai direttori e responsabili delle Caritas diocesane. L’indagine prende in esame anche le condizioni occupazionali di chi si è rivolto ai centri Caritas: sono per lo più disoccupati in cerca di nuova occupazione, persone con impiego irregolare fermo a causa della pandemia, lavoratori precari o saltuari che non godono di ammortizzatori sociali, lavoratori dipendenti in attesa della cassa integrazione ordinaria o cassa integrazione in deroga, lavoratori autonomi o stagionali in attesa del bonus 600/800 euro, pensionati, inoccupati in cerca di prima occupazione, persone con impiego irregolare, casalinghe. Tra le altre questioni evidenziate dagli utenti dei centri Caritas: problemi burocratici e amministrativi, difficoltà delle persone in situazione di disabilità, mancanza di alloggio in particolare per i senza dimora, diffusione dell’usura e dell’indebitamento, violenza e maltrattamenti in famiglia, difficoltà a visitare o mantenere un contatto con parenti e congiunti in carcere, diffusione del gioco d’azzardo.

 

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