Stati generali: Sassoli, “il Next Generation Eu si chiama così perché servirà a investire sulle prossime generazioni”

(Foto: Presidenza del Consiglio dei ministri)

“In Europa c’è grande fiducia nel governo italiano e nella comunità nazionale che ha dato prova di coraggio, disciplina, solidarietà”. Lo ha affermato David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, nel suo discorso agli Stati generali promossi dal governo italiano. Sassoli era, come altri interlocutori, in videoconferenza. “A Bruxelles, la prima fase della pandemia ci ha spinto a riflettere sulla necessità di un’Europa diversa. Avevamo capito che stavamo entrando in una fase nuova e le scelte sono state molto diverse dal passato. I cittadini giorno dopo giorno hanno capito che non eravamo di fronte alla solita Europa, vista spesso lontana dalla vita reale. L’Unione ha prodotto in poche settimane un cambiamento di portata storica e non coglierlo sarebbe un errore politico. È vero, ci sono ancora questioni da chiarire, trattative da completare, e non mancheranno contrasti anche duri. Ma una svolta si è compiuta”. “Ora dobbiamo impegnarci tutti a dare basi solide al nuovo corso. E dimostrare che dopo l’austerità che ha generato diseguaglianze, può esservi un’Europa più forte, vicina ai suoi cittadini, capace di giocare un ruolo come attore globale. Senza l’Italia questo salto di qualità non potrà compiersi. Per Sassoli “la proposta del Recovery Fund modifica radicalmente le dinamiche fra governi nazionali e Bruxelles. Se prima era la Commissione a indicare ai governi come utilizzare i fondi, oggi i termini del meccanismo si sono invertiti. Saranno i governi ad indicare le riforme che intendono promuovere. Si tratta di un cambiamento profondo che dimostra come l’Unione abbia saputo trarre lezioni dagli errori del passato. Ora i governi sono chiamati ad una maggiore responsabilità dando prova della loro capacità di programmazione”.
“Ricordo che i fondi che arriveranno nelle casse nazionali saranno pubblici e non sarà ammissibile la perdita o lo spreco di questo denaro. La capacità di spesa dovrà aumentare considerevolmente. E i Paesi che hanno difficoltà nella progettazione ordinaria dovranno rapidamente modificare le loro procedure”. Ancora: “Il pubblico dovrà essere l’attore protagonista della ricostruzione. E questo è il momento giusto per riaffermare un rinnovato ruolo pubblico nella politica economica e industriale. Non si tratta di recuperare modelli del passato, ma di affermare una funzione di difesa dei più deboli e di allineamento dei programmi nazionali agli obiettivi europei”. Quindi un’ulteriore riflessione: “Dopo la mucca pazza si è sviluppata una politica europea integrata della sanità animale; sarebbe assurdo se dopo il Covid non fossimo capaci di avere standard comuni di gestione e intervento sulla salute umana”. Sassoli ha osservato: “Il piano di ripresa è stato giustamente denominato Next Generation Eu. Si chiama così perché servirà ad investire sulle prossime generazioni. Noi indebiteremo le generazioni future e dobbiamo sentire la responsabilità di ripagarle in prosperità e sviluppo. Occorrerà quindi concentrarsi sui giovani. Ci vorrà un grande piano di investimenti sui beni comuni, come educazione e formazione, per dare a tutti le stesse opportunità”.

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