Coronavirus Covid-19: Mattarella, “Italia partecipi a ‘Next generation Eu’ rimuovendo cosa ostacola la crescita sociale ed economica”. “No” ad “interessi personali o di parte”

(Foto: Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

“Quelli che viviamo sono tempi di grandi cambiamenti. Dobbiamo saperli indirizzare in positivo; per questo occorre adoperarsi con serietà”. Lo ha affermato oggi il presidente della Repubblica, Sergio rimuovendo Mattarella, nel suo intervento in occasione della prima maratona digitale di Visionary Days intitolata “Quale futuro”.
Il Capo dello Stato si è a lungo soffermato sulla crisi dovuta alla pandemia: “La Commissione europea, il 27 maggio, due settimane addietro o poco più, ha lanciato la proposta col significativo nome di ‘Next generation Eu’ che guarda al futuro delle giovani generazioni dell’Unione”. “Questa proposta, per la sua ampiezza e per le finalità che si propone, non ha precedenti nella storia dell’Unione”, ha ricordato, evidenziando che “l’Italia è chiamata a partecipare a questo grande progetto, con decisioni volte a rimuovere quel che oggi ostacola la crescita sociale ed economica; e che produce ingiustizie e diseguaglianze”.
Mattarella ha anche approfondito la “condizione giovanile”: “È sinonimo di futuro, ma questa espressione non basta a individuare i fenomeni complessi che la caratterizzano. Rischia, persino, di essere fuorviante se dovesse distrarre dall’urgenza del presente che siamo chiamati a vivere, qui e ora. Perché mai come oggi è vero che il futuro è già qui, è già cominciato”.
“È un dovere – ha sottolineato il presidente – far sì che il nostro, e soprattutto vostro, domani sia migliore in termini di occupazione, di qualità della vita e dell’ambiente, di crescita dei diritti e della conoscenza, di pace e di integrazione tra i popoli”. “La condizione per riuscirvi – ha osservato – è che l’impegno sia corale, autentico, aperto. Che abbia davvero lo sguardo rivolto al futuro e non a effimeri interessi personali o di parte, o a rendite di posizione, o a stasi e rinunzie frutto di timore”.

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