Ambiente: Cic, in Italia la raccolta dei rifiuti organici sale a 7,1 milioni di tonnellate (+7,5% in un anno). Lombardia al primo posto

In questo momento così difficile per l’intero Paese, che si trova ad affrontare a livello sociale ed economico l’emergenza sanitaria, il settore del biowaste non si è fermato. A sottolinearlo è il Cic, Consorzio italiano compostatori, che in occasione della “Settimana internazionale della consapevolezza del compost” (Icaw – dal 3 al 9 maggio) ha rielaborato i dati 2018 del rifiuto organico e degli impianti italiani a partire dai dati del Rapporto rifiuti 2019 dell’Ispra. Sono 7,1 milioni le tonnellate di rifiuti organici (umido, verde e altre matrici organiche provenienti dalla raccolta differenziata) raccolte in Italia con un aumento del 7,5% rispetto all’anno precedente (+500.000 kg). I cittadini italiani differenziano circa 17,5 milioni di tonnellate, il 40,4% dei quali rappresentano il rifiuto organico tra Forsu (Frazione organica del rifiuto solido urbano) e verde. A livello nazionale il dato procapite di rifiuto organico intercettato mostra un’impennata importante, passando da 108 a 117 kg/abitante/anno. In particolare, in Emilia Romagna nel 2018 sono stati raccolti in modo differenziato più di 170 kg/abitante di rifiuto organico. Al primo posto per quantità di frazione organica raccolta si conferma la Lombardia, con quasi 1,3 milioni di tonnellate annue. Al secondo posto sale l’Emilia Romagna, che con circa 794.000 tonnellate supera il Veneto, che quest’anno scende al terzo posto (750.000). In Italia il riciclo dei rifiuti organici è affidato a 339 impianti di trattamento biologico: 281 impianti di compostaggio, 58 impianti integrati di digestione anaerobica e compostaggio. Dei 281 impianti di compostaggio, 173 sono dislocati al Nord, 46 al Centro e 62 nel Sud e nelle Isole.

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