Coronavirus Covid-19: Carriquiry (vicepresidente emerito Cal), “in America Latina nella ricostruzione giocherà un grande ruolo una rinascita religiosa”

“Non si può lasciare Dio tra parentesi in mezzo a tutte queste situazioni. La realtà drammatica è come se imponesse la Sua presenza. Il ‘mondo’ dei poveri e degli umili di cuore in America Latina l’hanno molto presente. Ed è da prevedere che quando finiranno i tempi delle quarantene, ci sarà dappertutto un rifiorire di presenze nelle chiese e, soprattutto, nei santuari. E’ questa la convinzione di Guzmán Carriquiry Lecour, vicepresidente e segretario esecutivo emerito della Pontificia Commissione per l’America Latina (Cal), intervistato dal Sir sulla pandemia del Covid-19 in America Latina e sul Manifesto dei leader politici cattolici latinoamericani diffuso nei giorni scorsi. “La fede – afferma Carriquiry – è stata sempre vissuta tra noi come motivo ben reale di consolazione e di speranza. Nessuno può oggi chiudersi nell’indifferenza e nell’egoismo, come ha detto il Papa. La cappa del nichilismo, apparentemente confortevole, che stava diffondendo la società del consumo, si sgretola, mentre si fa evidente la fragilità strutturale della condizione umana e irrompono nella vita delle persone e dei popoli le domande più umane che si pretendeva di seppellire, censurare o lasciare da parte nel ‘divertissement’ di massa.
Conclude il vicepresidente emerito della Cal: “Per noi, latinoamericani, questo è davvero un tempo favorevole, perché i popoli portano queste domande, non sradicate dalla loro matrice culturale cattolica, che si esprime in tante espressioni artistiche, letterarie, poetiche, come nella religiosità popolare e nella liturgia delle comunità cristiane, e che ora emergono con speciale forza pro-vocativa”. È ben possibile, perché se no sarebbe un tempo sprecato, dice Papa Francesco, che già durante e poi dopo il tempo del coronavirus ci sia un soprassalto di umanità, un risveglio e ravvivarsi del senso religioso, un fiorire di esperienze di conversione e di crescita nella fede, un dispiegarsi della carità e della solidarietà. Già cominciano ad intravedersi i primi segni. La ricostruzione sociale che sarà tanto necessaria solo sarà possibile se sostenuta da una vera rivoluzione culturale e rinascita religiosa”.

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