Coronavirus Covid-19: Coldiretti, a picco l’export dell’alimentare Made in Italy in Cina

Crollano del 19,1% le esportazioni alimentari Made in Italy in Cina per effetto dell’emergenza coronavirus che ha interrotto i flussi commerciali con il Paese asiatico, il primo ad essere colpito dalla pandemia. Lo evidenzia la Coldiretti in una sua analisi sui dati Istat sul commercio estero a febbraio, quando l’allarme era ancora confinato soprattutto nel gigante asiatico. “Il brusco calo in Cina – sottolinea l’associazione – anticipa di fatto quello che è successo poi in tutto il mondo nei mesi di marzo ed aprile segnati inizialmente dalle campagne diffamatorie nei confronti del Made in Italy a tavola partite con lo spot della tv francese sulla ‘pizza corona’ contaminata dal pizzaiolo italiano. E alimentate poida disinformazione, strumentalizzazione e concorrenza sleale, anche di Paesi alleati, con addirittura la assurda richiesta di certificati ‘virus free’ sulle merci”.
Secondo l’associazione, la richiesta è svanita “non appena il virus si è propagato in tutto il pianeta con la chiusura delle frontiere e le misure per contenimento che hanno determinato il brusco freno al commercio a livello globale”. “Il risultato è che il 70% delle imprese agroalimentari che esportano ha segnalato una diminuzione delle vendite all’estero a marzo per effetto di una pioggia di disdette provenienti dai clienti di tutto il mondo”. Un dato dell’indagine Coldiretti/Ixè, da cui emerge che a pagare il conto più pesante “sono stati il settore del vino e del florovivaismo, ma difficoltà sono segnalate anche per ortofrutta, formaggi, salumi e conserve”.

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