Esorcisti: fra’ Benigno Palilla (resp. formazione Sicilia), “la tentazione è l’arma più pericolosa del diavolo, ma è uno sconfitto”

Curiosità e paura, negazione o attrazione: sentire parlare del diavolo non lascia nessuno indifferenti. Eppure i cristiani possono essere forti di ciò che sanno e di ciò che gli è dato di fare e di essere. A margine dell’annuale corso di formazione che, a Monreale, ha visto impegnati 38 sacerdoti provenienti dalle diciotto diocesi di Sicilia, l’esorcista fra’ Benigno Palilla, che è il responsabile del Centro regionale “Giovanni Paolo II” per la loro formazione, chiarisce alcuni punti “utili ad affrontare l’argomento con serenità e coscienza”. Nella lotta contro il maligno, per fra’ Benigno, occorre non dimenticare che “abbiamo a che fare con uno sconfitto, con uno che è stato vinto una volta per tutte. Il demonio è una creatura che certamente ha delle potenzialità, ma non può fare più di quello che il Signore gli permette e quel tanto che gli permette è sempre per il bene degli uomini. Dio – spiega – ne sa sempre ricavare del buono”. I “casi insoliti, quelli di vessazione e di possessione, sono quelli che attirano di più la nostra attenzione”, ma l’esorcista assicura che “l’azione del diavolo decisamente più massiccia e pericolosa è quella che si manifesta attraverso la tentazione: è la sua arma più pericolosa perché con questa vuole far cadere l’uomo nel peccato e con il peccato avere la speranza della sua dannazione”. Ci sono, però, delle armi che tengono lontano questo temibile nemico: “Se si coltiva un’amicizia vera ed autentica con il Signore – dice fra’ Benigno – se si vive da figli, in una comunione con Lui alimentata dalla messa domenicale, dall’Eucaristia, dalla confessione, dalla preghiera, abbiamo uno scudo che ci protegge dalle aggressioni del maligno”.

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