Immacolata: card. Betori (Firenze), “l’essenza del Natale è l’incontro con Gesù”

“Il vero dono di Natale” è “la liberazione dal peccato, se non nella sua radice originale certamente nell’esserne redenti nella nostra vita e nella nostra morte, raggiunti anche noi dalla grazia”. Lo ha detto, ieri, il card. Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, nella messa celebrata ieri per la solennità dell’Immacolata. “Dobbiamo dircelo in questi giorni, in cui ci si vorrebbe far credere che il Natale è meno Natale perché avremo difficoltà ad acquistare i doni da scambiarci, a ritrovarci intorno a una tavola ben imbandita, a scambiarci affetto con gli abbracci. Non voglio sminuire il significato di gratuità che c’è in ogni dono, di comunione che c’è quando si condivide una mensa, di amore che c’è nel gesto che ci avvicina all’altro. Ma dobbiamo pur dire che non è questa l’essenza del Natale, bensì l’incontro con Gesù, che con la sua grazia viene a sanare la nostra vita dal male”, ha precisato il porporato.
E, ha aggiunto, “non ci turberà neanche non poter collocare la memoria del Natale del Signore, come eravamo abituati a fare in tempi recenti, alla mezzanotte, ora simbolica ma non essenziale per un rito che continueremo pur sempre a celebrare in ore della notte, come vuole il Vangelo, ma anche articolandone il significato nelle diverse forme celebrative previste dalla liturgia” in modo tale che “ciascuno potrà trovare il proprio tempo per partecipare alla celebrazione con la precauzione richiesta dal contenimento del contagio”.
Per l’arcivescovo, “queste attenzioni potranno sollecitarci a non far mancare altre forme sia concrete sia simboliche di manifestazione della gioia del Natale”. Per quelle concrete il cardinale ha invitato a pensare ai “gesti di vicinanza a chi in questi giorni è impegnato nel dare sollievo alla sofferenza, nel mondo della sanità e in quello della carità solidale verso i poveri, come anche espressioni di vicinanza a chi vive nella solitudine, anche solo con qualche parola al telefono”.
Ma, ha continuato il card. Betori, “non trascuriamo neanche i segni esteriori dello spirito natalizio. Mi riferisco anzitutto al presepe, che esorto ad allestire in ogni casa, nelle scuole, negli esercizi commerciali, nei luoghi di lavoro. È importante non perdere l’immagine del Bambino che nasce nel contesto della nostra vita. L’altro segno che raccomando riguarda i tabernacoli di immagini mariane disseminati per le strade e le piazze delle nostre città e paesi. Non manchi in questi giorni un segno di devozione, un fiore o un lume, a dire il nostro amore a Maria e al suo Figlio”.

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