Natale 2020: mons. Miragoli (Mondovì), “l’ostinata persistenza del Natale dei consumi, nonostante divieti e paure, interpella la nostra fede”

“Mai come quest’anno, può suonare stridente pronunciare la parola ‘auguri’. Essa deve sfidare le ombre di mesi, le paure che ci accompagnano da fine febbraio, i lutti e la malattia che ci assediano e che per ora non sembrano voler desistere dalla loro azione funesta”. Lo scrive il vescovo di Mondovì, mons. Eugenio Miragoli, nel suo messaggio per il Natale alla diocesi. “Se ci guardiamo intorno, vediamo che il Natale inteso come festa laica non sembra minimamente chinare la testa – aggiunge il presule -: luminarie accese, spese e regali secondo tradizione, negozi affollati, pranzi e cenoni in preparazione. Può essere comprensibile, ma non deve bastarci. Anzi, l’ostinata persistenza del Natale dei consumi, nonostante divieti e paure, sembra interpellare la nostra fede, cioè il nostro Natale cristiano”.
Ricordando le generazioni precedenti che “hanno celebrato degnamente il Natale in mezzo a conflitti, pestilenze, carestie”, il vescovo ha ribadito che “non cedendo allo sconforto hanno mantenuta viva una tradizione religiosa che ci hanno affidato”. “Potrà essere un Natale bellissimo, per la nostra fede, se, messa alla prova, essa ritroverà le sue ragioni più vere, la sua forza più autentica, l’essenzialità della festa”. Il vescovo ha inviato agli anziani in Casa di riposo e agli ammalati negli ospedali un biglietto personalizzato di auguri. “Spero che possa essere di consolazione e di sostegno per l’incerto cammino che tutti stiamo affrontando”.

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