Siria: Un Ponte Per, aperti 4 reparti Covid nel Nord Est del Paese. Da oggi una campagna di raccolta fondi

Quattro reparti Covid nel Nord Est della Siria: ad aprirli l’ong italiana Un Ponte Per (Upp) che in tal modo intende contrastare la diffusione dei casi Covid-19, in costante crescita in tutta l’area. L’iniziativa va ad affiancarsi alle campagne di prevenzione già in atto, all’invio di medicinali, creazione di protocolli medici specifici, un numero verde. Per sostenere gli sforzi Upp lancia oggi una raccolta fondi. A fine settembre i casi confermati di Covid-19 nel Nord Est della Siria erano poco più di 1.600, un mese dopo sono quasi 5.000, con un aumento del +212%. Di questi, il 10% riguarda il personale medico-sanitario. Dati non accurati, spiega l’ong che stima che i casi non identificati siano un numero estremamente maggiore, difficile da tracciare per le complesse condizioni in cui versa il sistema sanitario locale e la difficoltà a reperire tamponi affidabili. Upp, in stretta sinergia con il partner locale, la Mezzaluna Rossa Curda (Krc), ha allestito 4 reparti Covid-19 negli ospedali delle città di Tabqa, Derek e Mambji, dove un quarto reparto è stato allestito riabilitando una vecchia scuola in disuso. In totale, saranno garantiti 195 posti letto per pazienti moderati e gravi prima inesistenti. Arriva a compimento un lavoro avviato già nell’agosto scorso, quando ancora il picco dei contagi non era stato raggiunto, e che ha visto una lunga fase di formazione del personale sanitario locale da parte dei medical advisor di Upp inviati in loco, dopo aver fatto esperienza dell’emergenza Covid-19 in Italia. Un aspetto particolarmente importante, evidenziano da Upp, vista la scarsità di medici specializzati in Siria: si stima che ad oggi la metà dei medici sia ancora fuori dal Paese a causa della guerra, una situazione ulteriormente aggravata dall’attacco turco dello scorso anno e dalla perdurante occupazione turca di parte dell’area. C’è anche una linea attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7 grazie al personale della Mezzaluna Rossa Curda, per fornire consulenze telefoniche in caso di sospetti casi di Covid-19 e predisporre adeguati sistemi di triage. Da Upp arriva anche la denuncia del “mancato rinnovo della Risoluzione 2504 delle Nazioni Unite, che negli ultimi 6 anni aveva consentito l’ingresso di aiuti umanitari in Siria. Far entrare medicine, dispositivi di protezione e attrezzature sanitarie nel Paese è oggi molto più difficile. Di recente, gli ospedali del Nord Est hanno esaurito le scorte di medicinali per ipertensione e diabete. Grazie alle donazioni destinate a Un Ponte Per, l’Ong è riuscita a far entrare nel Paese un carico di insulina. Ma la situazione resta precaria”.

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