Natale 2020: mons. Nosiglia (Torino e Susa), “è la festa dell’incontro tra diversi, della riconoscenza e dell’accoglienza”

“Natale è la festa dell’incontro tra diversi, della riconoscenza e dell’accoglienza gli uni verso gli altri, della condivisione della stessa strada verso l’unico Dio e Signore che quel divin Bambino di Betlemme ha rivelato e portato sulla terra”. Lo scrive mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e amministratore apostolico di Susa, nella lettera “Venne tra quelli della sua casa. La festa dell’incontro con Dio e tra gli uomini” inviata per il Natale 2020 alle famiglie e alle comunità delle due diocesi.
L’augurio dell’arcivescovo è quello “della comunione che Gesù porta, con la sua nascita, nelle famiglie e nella grande comunità dei popoli della terra”. “Comunione”, spiega Nosiglia, “non è una parola facile da comprendere, oggi, perché si confonde spesso con unanimità e sembra preludere al tentativo di imporre una sola idea, un solo ed unico pensiero da seguire, un appiattimento su posizioni di pochi eletti, che dominano sugli altri”. “In realtà, ‘comunione’ è una delle espressioni più belle e profonde della Bibbia – prosegue –, che dà origine poi ad una comunità, dove le relazioni sono sincere e autentiche, ricche di uno stile di vita fraterno e amicale tra tutti coloro che ne fanno parte”.
Per Nosiglia, “siamo giustamente preoccupati di salvaguardare i simboli, la tradizione, i luoghi di culto, le feste della nostra religione e forse lo siamo troppo poco per accompagnare le persone, che hanno un’altra religione o che non credono più, nella ricerca della strada che conduce a Cristo. Accompagnare significa, anzitutto, testimoniare con coerenza e verità la fede nel Signore, che nasce per noi, riconoscendolo come Figlio di Dio e Salvatore”. E oltre ad invitare ad una testimonianza operosa, l’arcivescovo esorta: “Alzate lo sguardo al cielo: una splendida luce è apparsa oggi sulla terra. Essa è accesa anche per ciascuno di noi”.

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