Etiopia: scontri nel Tigrai, cattolici in preghiera per la pace. Card. Souraphiel (Addis Abeba), “assistere i fratelli”

Mentre proseguono gli scontri nel Tigrai, dove la situazione resta tesa e incerta, i cattolici in Etiopia continuano a pregare per la pace. Secondo quanto riferito oggi da Fides, il card. Berhaneyesus Souraphiel, arcivescovo di Addis Abeba, ha sottolineato l’importanza di assistere i fratelli in un momento in cui il Paese è “sotto tensione”. Rivolgendosi ai funzionari della Commissione apostolica della Chiesa cattolica etiope, il cardinale ha ricordato che la Chiesa era con loro in tutte le aree del Paese anche se la diocesi di Adigrat nella città di Mekelle non ha potuto partecipare. All’inizio di novembre i vescovi cattolici dell’Etiopia hanno chiesto la fine delle violenze e l’avvio di un dialogo pacifico nella regione del Tigrai. Anche Papa Francesco ha di recente invitato le parti a cessare i combattimenti. Il portavoce dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, Babar Baloch, ha avvertito il 17 novembre che “è in atto una crisi umanitaria su vasta scala mentre migliaia di rifugiati fuggono ogni giorno dai combattimenti in corso nella regione del Tigrai in Etiopia per cercare sicurezza nel Sudan orientale”. Baloch ha detto che le Nazioni Unite erano anche in trattative con le autorità federali e regionali per ottenere l’accesso umanitario alla regione del Tigrai. Secondo le Nazioni Unite, circa 40.000 rifugiati sono passati dall’Etiopia al Sudan.

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