Paraguay: messaggio dei vescovi, pandemia “mette in evidenza nostre vulnerabilità”. Denunciate corruzione ed espropri dei popoli indigeni

“Questa drammatica situazione evidenzia le nostre vulnerabilità come individui e come società”. Lo scrivono i vescovi del Paraguay, nel messaggio diffuso venerdì scorso, a conclusione della propria assemblea plenaria virtuale. La Conferenza episcopale (Cep) si riferisce, in primo luogo, alla situazione della pandemia. “È un momento difficile, di grande incertezza, segnato dalla sofferenza, dal dolore e dal lutto di tante famiglie, che piangono la morte di parenti e persone care, che non hanno potuto assistere a veglie e funerali, condividere il dolore, guarire e trovare conforto. Molti connazionali si trovano in difficoltà finanziarie e hanno perso lavoro, opportunità di studio, investimenti e mezzi di sussistenza”. D’altro canto, “la corruzione, pubblica e privata, non smette di compromettere la nostra fiducia e di sprecare le risorse destinate a migliorare le condizioni di vita delle nostre persone, soprattutto dei settori vulnerabili. Continuiamo ad aver bisogno e a reclamare il bene comune che consiste in salute, istruzione, cibo, lavoro, alloggio, la terra, la dignità di ogni vita, servizi pubblici di qualità e politiche ferme e decise equità e sviluppo per tutti”. Ancora, denunciano i vescovi, “a causa della mancanza di risposte tempestive e serie, le aziende vengono chiuse e si perde il lavoro, ipotecando il presente e il futuro di tanti giovani e di tante famiglie. È necessario recuperare la credibilità delle nostre istituzioni pubbliche, con coerenza, onestà e impegno”. Inoltre, aumenta la povertà e si susseguono episodi di espropri di popoli indigeni dai loro territori, spesso nella complicità del potere.
“La costruzione di una società più giusta, più fraterna ed equa – auspica la Cep –, insieme agli sviluppi sociali ed economici di cui il nostro paese ha bisogno e richiede, poggia sulle spalle di tutti i paraguaiani, ma soprattutto di coloro che più sono responsabili. Chiediamo pertanto alle autorità pubbliche, ai leader politici, sociali ed economici di non lesinare sforzi per promuovere un dialogo sociale aperto, partecipativo e trasparente che porti a definire e attuare le politiche e le azioni appropriate in questo momento”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Europa