Ue-Africa: 22 milioni di euro per finanziare progetti su sicurezza, informazione, giustizia, digitale. E nasce Radio Jeunesse Sahel

L’Unione europea ha annunciato oggi lo stanziamento di altri 22,6 milioni di euro per cinque nuovi programmi nell’ambito del Fondo fiduciario di emergenza dell’Unione europea per l’Africa “per promuovere la stabilità e la sicurezza nella regione del Sahel e del Lago Ciad”. Il commissario per i partenariati internazionali, Jutta Urpilainen, ha dichiarato: “Questi cinque programmi contribuiscono in modi diversi ad affrontare la crisi protratta nella regione del Sahel e a far avanzare la sua stabilità e prosperità a lungo termine. Si concentrano sulla minaccia terroristica, la percepita impunità dei criminali, e contribuiscono a migliorare la governance, ma offriranno anche maggiori opportunità creative ed economiche per i giovani della regione e miglioreranno l’accesso a internet”. In particolare un programma da 10 milioni di euro sosterrà la lotta contro l’impunità in Burkina Faso “rendendo il sistema giudiziario più accessibile ed efficiente, ad esempio migliorando il funzionamento della catena penale e sostenendo progetti prioritari nel sistema giudiziario”. Un altro fondo da 4,5 milioni, sosterrà la creazione di una task force della Guardia nazionale del Niger “per rafforzare la sicurezza della popolazione e stabilizzare la regione”.
Il terzo programma, del valore di poco più di 2 milioni di euro, contribuirà alla creazione di Radio Jeunesse Sahel, una piattaforma transnazionale per consentire ai giovani dai 15 ai 35 anni di esprimersi in Mauritania, Mali, Burkina Faso, Niger e Ciad. “La radio offrirà contenuti innovativi sulle varie sfide affrontate dai giovani e darà loro uno spazio per dialogare, promuovere un senso di collettività”. L’Ue sosterrà, con poco più di 1 milione di euro, un programma di assistenza tecnica per rafforzare il settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione in Gambia. Infine, un progetto pilota di potenziamento delle capacità da 5 milioni di euro “aprirà la strada alla digitalizzazione del sistema del registro civile guineano e all’identificazione elettronica dei cittadini”.

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