Giornata mondiale poveri: mons. Bodo (Saluzzo), “questo momento ci aiuta a riconoscere le nostre fragilità”

“Ci siamo resi conto che la povertà appartiene alla vita perché ha un significato molto più profondo: è aver bisogno dell’altro e forse troppe volte invece abbiamo pensato di farcela da soli, di contare solo su noi stessi”. Così il vescovo di Saluzzo, mons. Cristiano Bodo, in prossimità della Giornata mondiale dei poveri. “In questi mesi, siamo stati facilitati a comprendere ancor di più il significato di povertà, dal Covid-19 a varie situazioni che si sono susseguite – aggiunge –, soprattutto nelle famiglie dove uno dei membri ha perso forse il lavoro, forse ha vissuto un momento difficile, segnato dalla malattia, dalla sofferenza dei propri cari, con il timore e la paura verso i propri figli”.
Secondo il vescovo, “questo momento ci aiuta, anche se è difficile pensarlo, a riconoscere le nostre fragilità, le nostre povertà”. “Ci aiuta a chiedere a chi ci è accanto di aiutarci, mettendo la nostra mano con fiducia e speranza nelle mani di Dio perché possa farci conoscere persone in grado di sostenerci e aiutarci, di guidarci in questi momenti di profonda difficoltà”. Ricordando che “in questo periodo la Chiesa, attraverso un fondo speciale per il Covid-19, ha voluto sostenere diverse famiglie che hanno avuto grandi problemi”, mons. Bodo ha chiesto a chi può di “aiutarci gli uni gli altri”. “Perché la povertà sia vinta occorre veramente sostenerci perché oggi io ho bisogno di te, domani sarai tu ad aver bisogno di me”. “Questo è il significato profondo di essere un cristiano, un discepolo del Signore: cercare di sostenerci gli uni gli altri perché la povertà possa essere sconfitta – ha concluso il vescovo –. È una lunga strada da percorrere, ma va seguita”.

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