Dpcm 24 ottobre: Coldiretti, 3 milioni al lavoro in filiera alimentare. Stop file ai supermarket. Privilegiare Made in Italy

Sono oltre tre milioni gli italiani che continuano a lavorare nella filiera alimentare, dalle campagne alle industrie fino ai trasporti, ai negozi e ai supermercati, per garantire continuità alle forniture di cibo e bevande alla popolazione. È quanto emerge da una analisi Coldiretti in occasione dell’entrata in vigore del nuovo Dpcm che in molte città sta già provocando davanti a negozi e supermercati le prime file per fare scorte.
“L’approvvigionamento alimentare – sottolinea Coldiretti – è assicurato in Italia grazie al lavoro di 740mila aziende agricole e stalle, 70mila imprese di lavorazione alimentare e una capillare rete di distribuzione con 230mila punti vendita tra negozi, supermercati, discount e mercati contadini di Campagna amica. Un impegno quotidiano senza sosta” che “ha dimostrato la sua efficienza durante la prima ondata del virus durante la quale non è mai mancato il cibo sugli scaffali e nelle dispense delle famiglie. Occorre dunque evitare inutili file”. Coldiretti invita a privilegiare prodotti Made in Italy duramente colpiti dalla chiusura anticipata alle 18 della ristorazione, che nei settori ittico e vitivinicolo rappresenta il principale canale di commercializzazione per fatturato.
“Le limitazioni alle attività di impresa” devono “prevedere un adeguato sostegno economico lungo tutta la filiera e misure come la decontribuzione protratte anche per le prossime scadenze superando il limite degli aiuti di stato” afferma il presidente Ettore Prandini nel chiedere a cittadini ed operatori economici di aderire con atti concreti alla campagna di mobilitazione #MangiaItaliano.

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