Etica e finanza: mons. Redaelli (Caritas italiana), “il mondo della Chiesa non è solo volontariato e Terzo Settore”

“Occorre superare i modi incompleti di approcciarsi a questo tema: si può criticare il mercato, ma non ci si può tirare fuori dal mondo economico. Occorre profezia, con un approccio realistico”. Lo ha detto l’arcivescovo Carlo Roberto Maria Redaelli, presidente di Caritas italiana e della Commissione episcopale per il Servizio della carità e la salute, presentando il documento Cei “La Chiesa Cattolica e la gestione delle risorse finanziarie con criteri etici di responsabilità sociale, ambientale e di governance”.
Soffermandosi su una visione integrata delle dimensioni economiche e sociali, l’arcivescovo ha ricordato il recente incontro di Papa Francesco con gli esperti di Moneyval, durante il quale il Pontefice ha ribadito che “la situazione finanziaria è connessa anche con la tutela della vita”. Quindi, l’invito di mons. Redaelli al mondo cattolico a considerare che “non si può pensare che il mondo della Chiesa sia solo il volontariato e il Terzo Settore, tirandosi fuori da tutto il resto”. “Bisogna anche toccare le dinamiche dei prodotti finanziari, perché tutta la finanza deve essere etica e tutto il mercato. Non solo quelle banche che si considerano tali”.
Tornando a parlare del documento della Cei, il presule ha evidenziato che “ha valore profetico e valori ideali, ma va molto nel concreto dando indicazioni sui criteri con cui la Chiesa ma anche chi condivide questo approccio etico può investire”. “Indica criteri e ne auspica la condivisione delle realtà economiche”. Infine, uno sguardo al futuro con un riferimento al Recovery fund. “Anche la stessa pandemia potrebbe creare ulteriori criteri di investimenti etici”.

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