Nuovi cardinali: mons. Gregory (Washington), “sto solo mietendo il raccolto che milioni di cattolici afroamericani e persone di colore hanno piantato”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

(da New York) La prima messa da cardinale eletto, mons. Wilton Gregory, arcivescovo di Washington, l’ha celebrata nella chiesa degli Angeli in Maryland, a poche miglia dalla culla del cattolicesimo statunitense, l’isola di St. Clement, dove venne celebrata la prima messa cattolica dopo lo sbarco del coloni inglesi nel 1634. L’aveva messa in calendario da tempo e non poteva immaginare che, proprio ieri, Papa Francesco lo annoverasse tra i nuovi 13 cardinali che verranno proclamati nel Concistoro del prossimo 28 novembre. “Non era qualcosa che avevo pianificato. Era qualcosa che Dio aveva progettato”, ha ribadito Gregory in un’intervista al Catholic news service, confessando che durante tutta la celebrazione ha pensato che ricevere la nomina vicino al luogo dove la fede ha avuto inizio negli States “è stato un ritornare alle origini e cioè alla proclamazione del Vangelo e alla cura del popolo di Dio”. L’arcivescovo di Washington diventa anche il primo cardinale afroamericano nella storia della Chiesa cattolica negli Stati Uniti, una scelta di rilievo per i cattolici neri. Mentre cercava di esprimere la sua impressione, la voce di mons. Gregory si è spezzata: “Io sto solo mietendo il raccolto che milioni di cattolici afroamericani e persone di colore hanno piantato. Sono profondamente grato per la fede che hanno vissuto in modo così generoso, così zelante e con così grande devozione”. Figlio di genitori battisti, Gregory scelse il cattolicesimo da bambino e diventò uno dei vescovi più giovani degli Usa, ad appena 36 anni. Il nuovo cardinale eletto è stato a lungo tra i leader cattolici più in vista negli Stati Uniti, avendo guidato la Conferenza nazionale dei vescovi all’inizio degli anni 2000, quando ha tentato di elaborare delle linee guida contro l’abuso.

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