Musei Vaticani: inaugurato nuovo ingresso a necropoli Via Triumphalis. Jatta (direttrice), “Qui c’è la vita quotidiana dei romani”

Foto Calvarese/SIR

Inaugurato questa mattina, con l’apertura straordinaria del varco di Porta di Santa Rosa in piazza Risorgimento, il nuovo ingresso alla Necropoli della Via Triumphalis, grazie al quale dal 17 novembre i visitatori potranno accedere all’area con tema “Vita e Morte nella Roma dei Cesari”, con un biglietto indipendente da quello dei Musei Vaticani, per il momento il venerdì e sabato con prenotazione online sul sito ufficiale dei Musei Vaticani. Una decisione del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, in linea con il percorso verso il Giubileo del 2025, che va ad aggiungersi alle altre proposte già in essere.

“Questo è uno spazio unico, poco noto. È uno scavo straordinario che racconta le sepolture poste lungo tutta la zona del monte Vaticano, che arriva alla via Triumphalis, dal I secolo avanti Cristo al IV secolo dopo Cristo. Un lunghissimo periodo di tempo che racconta le sepolture ma, al tempo stesso, la vita” queste le parole di Barbara Jatta, direttrice dei Musei Vaticani, che ha spiegato il percorso didattico interattivo preparato per i visitatori, sottolineando la straordinarietà di questa esperienza, “La cosa incredibile dello scavo è che sono tombe di una classe medio-bassa del popolo romano che generalmente non viene conservata. Qui c’è la vita quotidiana”. Presente all’inaugurazione anche Giandomenico Spina, vicedirettore Musei Vaticani, che ha spiegato il lavoro di riconnessione tra la parte antropologica e quella archeologica, “qui abbiamo la testimonianza già annusata a Pompei, della pratica della riunione delle ceneri, cioè i bambini defunti sepolti, riuniti con i genitori. Una cosa a livello sentimentale molto evidente”. Tradizioni familiari, popolari e di quartiere, superstizioni, paure, speranze ma niente al riguardo di religione ufficiale è raccontato negli scavi della Necropoli vaticana che gli dei non sembrano aver mai frequentato. “I morti sono ospiti portati dai vivi, che li hanno rappresentati nella maniera più adatta. Qui la voce dei defunti è data dai loro parenti e amici, noi stiamo cercando di dare voce ad entrambi”, ha aggiunto Spina, al quale hanno fatto eco le parole di Claudia Valeri, curatrice del Reparto antichità greche e romane dei Musei Vaticani, intervenuta assieme ai collaboratori Leonardo Di Blasi, Eleonora Ferrazza, Sabina Francini, “questo è un cantiere aperto all’infinito che noi lasceremo a chi ci succederà, perché le sepolture sono centinaia, tutte meritevoli”. Gli scavi e la manutenzione sono finanziati da Canada Chapter e Washington Chapter.

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