Comunicazioni sociali: Di Salvo (Ucsi) a “Mafie digitali”, “libertà e pluralismo media pilastri essenziali di qualsiasi democrazia”

Convegno Ucsi a Caserta (Foto Di Salvo)

“La libertà e il pluralismo dei media sono pilastri essenziali di qualsiasi democrazia e condizioni fondamentali per un dibattito democratico aperto e libero. Fonti nuove e vecchie, regole antiche e moderne applicazioni. Il giornalista nell’universo digitale esercita il suo ruolo innanzitutto applicando il metodo che gli è proprio e lo rende riconoscibile: saper risalire l’albero delle informazioni e offrire al lettore gli strumenti per farlo, riconoscere le fonti, citarle, verificarle, proteggerle”. Lo ha detto il segretario nazionale dell’Ucsi, Salvatore Di Salvo, dialogando con Marcello Ravveduto (professore di Digital Public History dell’Università di Salerno) e la giornalista de “Il Mattino”, Daniela Valpecina, ieri pomeriggio, nel corso della sessione sul tema “Le mafie digitali”, inserita all’interno della Summer School Ucsi”, la Scuola di Giornalismo investigativo nazionale di Casal di Principe, nella Reggia di Carditello, che si è aperta ieri e proseguirà fino a domani, 1° ottobre. La scuola è promossa da Ucsi Caserta (d’intesa con Ucsi Campania e Ucsi nazionale) e Agrorinasce e la partnership dell’Ordine dei giornalisti della Campania e nazionale. La scuola è patrocinata dalla Federazione nazionale della stampa e dal sindacato unitario giornalisti campani, insieme con i dipartimenti di Scienze politiche delle Facoltà di Scienze politiche e Giurisprudenza, la Fisc, la Federazione dei settimanali cattolici e la diocesi di Aversa. A Casal di Principe partecipano i vertici dell’Ucsi, il presidente e il segretario nazionale rispettivamente Vincenzo Varagona e Salvatore Di Salvo. Il tema è “Le rivoluzioni che non ti aspetti” in occasione dei 25 anni di Agrorinasce-Agenzia per l’innovazione, lo sviluppo e la sicurezza del territorio, che dal 1998 si occupa di rivalorizzare i beni confiscati alla camorra e diffondere la cultura della legalità in uno dei territori un tempo più difficili d’Italia. “Oggi, seppur in un mestiere in continua trasformazione – ha aggiunto Di Salvo – essere ancora testimone, raccontare in modo credibile e trasparente i fatti. Consumare la suola delle scarpe, mettersi in ascolto e parlare e raccontare con il cuore. Cosi come ci indica Papa Francesco. Dobbiamo evitare che la crisi dell’editoria ci costringa a fare un’informazione costruita nelle redazioni, davanti al computer, ai terminali delle agenzie, sulle reti sociali, senza mai uscire per strada, senza più consumare le suole delle scarpe, senza incontrare persone per cercare storie di uomini e donne”.

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