Migrazioni: card. Zuppi, “un errore politicizzare il fenomeno migratorio”, è “una grande questione nazionale”

“Le guerre, il degrado ambientale, l’insicurezza, la miseria, il fallimento di non pochi Stati sono all’origine dei flussi di rifugiati e migranti. Si tratta di gestire con umanità e intelligenza un vasto fenomeno epocale”. E’ l’analisi del card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, in apertura del Consiglio permanente dei vescovi italiani. “L’errore – non da oggi – è stato politicizzare il fenomeno migratorio, anche condizionati dal consenso e dalle paure”, la tesi del cardinale: “Si tratta di esseri umani prima di tutto; si tratta del futuro dell’Italia, in crisi demografica; si tratta di coinvolgere la popolazione in un fenomeno che crea scenari nuovi e non semplici. Richiede coraggio politico e responsabilità sociale”. “La questione migratoria dovrebbe essere trattata come una grande questione nazionale, che richiede la cooperazione e il contribuito di tutte le forze politiche”, l’appello di Zuppi: “Papa Francesco a Marsiglia – incontro che è stato in piena continuità con quelli di Bari e Firenze e che chiede una progettazione perché il Mediterraneo sia per tutta la Chiesa, per la nostra Conferenza, un ambito decisivo di riflessione – ha richiamato la tragedia di chi non ce l’ha fatta, di chi è morto in mare. E ha ricordato alla nostra coscienza che sono vite spezzate e sogni infranti”. Come ha detto il Papa, “siamo di fronte a un bivio: o scegliamo la cultura della fraternità o la cultura dell’indifferenza”. Di qui la necessità di “una concertazione tra le forze politiche e sociali indispensabile per creare un sistema di accoglienza che sia tale, non opportunistico, non solo di sicurezza perché la vera sfida è governare un fenomeno di dimensioni epocali e renderlo un’opportunità così come esso è”. Secondo Zuppi, inoltre, “è necessario un ulteriore sforzo da parte nostra e delle Chiese europee” per “una comune visione europea”, anche “con una maggiore collaborazione con il Ccee e la Comece”.

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