Bulgaria: Sofia, chiusa la chiesa russa. Il patriarca bulgaro Neofit ha nominato sacerdoti bulgari e auspica l’apertura della chiesa

Dopo la chiusura della chiesa russa a Sofia, in seguito all’espulsione del presidente Vassian Zmeev accusato di spionaggio, il patriarca bulgaro Neofit, nella sua qualità di metropolita di Sofia ha nominato sacerdoti per il servizio liturgico nel tempio. Lo rende noto il sito ufficiale del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa bulgara. Inoltre, la metropolia di Sofia garantisce che nessuna parte dell’immobile della chiesa sarà danneggiata e i fedeli potranno come prima pregare di fronte alle reliquie di San Serafim di Sofia. Nel comunicato viene anche precisato che “l’azione del Patriarca viene dalla cura per i fedeli”, con l’intento di “mantenere il buon ordine nella chiesa e va compreso solo nel suo aspetto spirituale” e non vuole interferire in nessun modo sui diritti sull’edificio. Nei media bulgari infatti è stato pubblicato un atto notarile del terreno e dell’edificio della chiesa che sarebbe di proprietà dell’Ambasciata russa. “Tutte le altre questioni mondane di carattere giuridico e amministrativo, legate al caso, saranno discusse durante la sessione ordinaria del Santo Sinodo”, si legge ancora nel documento. Il patriarca Neofit ha informato delle azioni intraprese con una lettera speciale il Patriarca di Mosca Kirill. Sua Santità aspetta una collaborazione da parte dell’Ambasciata della Federazione russa a Sofia per l’apertura della chiesa che ha un ruolo importante per la vita spirituale dei cristiani ortodossi.

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