Gmg Lisbona: le esperienze dei giovani umbri ospitati in varie parrocchie della diocesi di Aveiro

Foto diocesi Perugia

Il lungo pellegrinaggio dei giovani delle diocesi umbre verso la Gmg di Lisbona con papa Francesco (24 luglio – 8 agosto) è seguito dai canali social e siti web del settimanale La Voce e dell’emittente Umbria Radio InBlu, che realizzano quotidianamente un interessante “diario di viaggio” grazie a giovani “inviati” tra gli stessi pellegrini, ragazzi e ragazze con la passione per i media. Fin dal viaggio di andata in autobus (una ventina con più di 800 pellegrini a cui si aggiungeranno altri oltre 400 delle comunità del Cammino Neocatecumenale, per un totale di quasi 1.300), l’atmosfera che avvolge questa nutrita rappresentanza umbra, guidata da alcune decine di sacerdoti, è sintetizzata da una frase pronunciata da due giovani: “Alla Gmg ci aspettiamo nuovi incontri con altri giovani, nuove esperienze, soprattutto per chi è alla sua prima Gmg, in particolare una riscoperta del nostro rapporto con Dio”. Un compleanno particolare, quello di Sofia, giovane della diocesi di Orvieto-Todi, che ha trascorso il suo diciottesimo compleanno in autobus, anziché in una discoteca: “Un compleanno abbastanza particolare, quasi speciale, di sicuro non me lo sarei aspettato, però è andato bene!”, il suo commento.
Molti giovani dormono nelle palestre e in strutture parrocchiali, non tutti possono essere accolti dalle famiglie del luogo. La fatica e la stanchezza si fanno presto sentire, ma questi ragazzi sono contenti di esserci, di testimoniare la loro presenza anche con momenti di festa, di allegria cantando e suonando. Alle Gmg ci si innamora, anche, nascono rapporti di coppia, maturano vocazioni al sacerdozio, alla vita consacrata.
“Il bello delle Gmg non è per riposarsi, ma per accendere un fuoco, un grande fuoco nel nostro cuore che è l’entusiasmo della fede”, sottolinea don Marcello Cruciani, delegato regionale della Pastorale giovanile delle Chiese umbre, uno dei sacerdoti che guidano i giovani in pellegrinaggio. I ragazzi dell’Umbria stanno vivendo un gemellaggio dal 26 luglio nella diocesi di Aveiro, a 250 chilometri a nord di Lisbona. I ragazzi sono colpiti dall’accoglienza ricevuta: “Le persone che ci accolgono ci hanno fatto sentire subito in famiglia e parte di loro. Ci hanno donato anche una piccola rondine, simbolo della famiglia perché vola e poi ritorna sempre nello stesso nido”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa