Gmg Lisbona: il racconto in diretta di mons. Turazzi, (San Marino-Montefeltro), “tante cose succedono nei cuori”

(Foto diocesi San Marino)

Da un mare all’altro. Dall’Adriatico al Mediterraneo verso Lisbona per partecipare alla Gmg. È il percorso dei 60 giovani della diocesi di San Marino-Montefeltro raccontato ‘in diretta’ dal vescovo, mons. Andrea Turazzi, in una serie di report giornalieri. Le prime impressioni del vescovo sono positive: “Colgo in questi giovani tanta disponibilità: mi sembra sincera e, in questo, vedo già una prima concretizzazione della parola che costituisce il tema di questa Gmg: ‘Maria si alzò e andò in fretta’. Ai ragazzi è stato raccomandato di far caso a quell’avverbio di moto a luogo. ‘Andare verso’: possibilità con infinite sfumature, applicazioni, aperture. Si comincia a vivere con questo stile. L’ho visto nelle cortesie, nell’intreccio delle voci nel canto, nel carico/scarico di zaini enormi”. Ore trascorse in bus tra “canzoni, panorami, città e anche il tempo per una preghiera, un Rosario aperto sulla mondialità, ogni decina di Avemarie viene dedicata ad un continente, all’Europa in assetto di guerra, all’Africa così ricca e così depredata, all’Asia misteriosa e alla ribalta, all’America con le sue contraddizioni, all’Oceania, il continente nuovissimo”. La tappa intermedia è a St. Maximin, in Provenza, dove i giovani, racconta mons. Turazzi, sono accolti nella parrocchia di St. Madeleine. Con una sorpresa: la visita notturna alla Basilica gotica dedicata a Santa Maria Maddalena, e una preghiera davanti alla reliquia della Santa, una discepola amata da Gesù e divenuta “apostola degli apostoli”. Di nuovo partenza e ingresso in Spagna, “in fretta”, ricorda il vescovo che avverte: “In fretta” non significa frettolosamente, distrattamente, superficialmente; significa slancio, prontezza, dedizione. E le occasioni non mancano: dalla pratica della puntualità alla libertà del farsi disponibili” verso gli altri. Da Barcellona a Saragozza, poi in Castiglia, cuore della Spagna. La preghiera del Rosario, stavolta, è stata per “i mondi che i giovani devono affrontare: crescita, affettività, vocazione, lavoro/studio, sofferenza. “Un tramonto luminoso” chiude la seconda tappa. La convinzione del vescovo: “In una giornata chiusa in un pullman, si potrebbe pensare che non succedano poi tante cose e invece tante succedono nei cuori”.

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